Pubblicato: Ven, 20 Set , 2013

Palermo, nasce il Garante per i diritti dell’infanzia

Dopo Torino e Bolzano, anche nel capoluogo siciliano è stato nominato l’istituto indipendente a tutela dei minori. Agnese Ciulla: “Investire sui bambini”

di Matilde Geraci 

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Sostegno alla famiglia, tutela dei diritti dei minori, formazione dei giovani, prevenzione del disagio e dell’emarginazione, difesa del diritto allo studio e al lavoro, sostegno dell’aggregazione spontanea e organizzata, diffusione e promozione della cultura. Sono solamente alcuni dei compiti del Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: una figura di stimolo e di facilitazione del rispetto dei diritti di tutti i minori nell’agire dell’Amministrazione e degli altri Soggetti cittadini, che ora fa il suo ingresso al Comune di Palermo grazie ad una delibera della Giunta Orlando, su proposta dell’assessore alle Attività sociali, Agnese Ciulla.

Spetterà adesso al Consiglio comunale approvare la proposta dell’Amministrazione, definirne nel dettaglio il potere d’azione ed, eventualmente, deliberare l’istituzione di consulte settoriali, indicando compiti, composizione e modalità di funzionamento.
«Con questo atto – ha detto l’assessore Ciulla – abbiamo avviato un processo di costruzione di un nuovo modello cittadino pensato per tutte le generazioni, ma in particolare per tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze già cittadini e soggetti di diritto, che conduca all’educazione alla cittadinanza e che accompagni questi soggetti nel percorso di consapevolezza dell’essere cittadini palermitani. La nostra città – prosegue – ha bisogno di un forte investimento sull’infanzia e l’adolescenza, per promuovere la conoscenza e l’amore nei confronti della sua storia, delle testimonianze, antiche quanto attuali e vive, delle innumerevoli civiltà che l’hanno vissuta come un centro pulsante di cultura e di scambi, dei suoi colori, della possibilità di continuare ad essere una capitale euro-mediterranea».
Ad oggi, Palermo è la prima città del Sud Italia e la terza in tutto il territorio nazionale (dopo Torino e Bolzano) a dotarsi di questa figura, introdotta nel nostro Paese da una legge del 2011 e prevista già nella Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, siglata a New York nel 1989, in quella di Strasburgo del 1996 e nei “Principi di Parigi”, approvati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993.
«Vogliamo garantire alle giovani generazioni i diritti – ha sottolineato il sindaco, Leoluca Orlando – rafforzando quelli dell’istruzione, della salute, della famiglia, per i quali Palermo opera attraverso i servizi educativi e socio-sanitari. Per questo l’Amministrazione vuole mettere al centro del progetto di sviluppo della città il punto di vista dell’infanzia e dell’adolescenza, coniugando il benessere dei bambini e delle bambine con la garanzia del diritto ad una vita sana e sicura, in un ambiente pensato come spazio dove essi vengono ascoltati e sono parte attiva su tutto ciò che li riguarda».
Rimane ora da stabilire chi e in che modo verrà scelto per ricoprire tale importante figura, che dovrà adoperarsi contro ogni forma di abbandono e di violenza, riconoscendo altresì alla famiglia il suo valore sociale e formativo. Non si esclude che la scelta possa avvenire anche attraverso un bando pubblico tra i residenti di Palermo, come d’altronde è già accaduto a Torino. La speranza è che l’esempio siciliano possa incoraggiare anche altre città a dotarsi di questo istituto.

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