OGGI LA CONSEGNA DELLE CHIAVI DEL CASOLARE DOVE FU ASSASSINATO PEPPINO IMPASTATO.
Tutta la storia.
Di proprietà del farmacista notabile del paese, per l’incuria era un rudere. Alla richiesta d’acquisto da parte della famiglia Impastato, la risposta era stata negativa. Iniziato allora l’iter istituzionale, il primo passo era stato fatto dai commissari prefettizi che, gestendo per qualche anno il Comune di Cinisi, avevano apposto un vincolo. Ma cumuli di rifiuti ave- vano presto reso vana quell’iniziativa, che aveva lo scopo di tutelare un territorio simbolo per Cinisi.
È stata poi la volta dell’intervento della Regione Sicilia che si è vista respingere l’offerta d’acquisto di centoventimila euro.
Fallita anche questa iniziativa di compromesso, abbiamo allora iniziato la mobilitazione per ottenere l’esproprio. A seguito delle proteste di Giovanni Impastato su un quotidiano per il degrado in cui versava il casolare, è al successivo neo eletto presidente Crocetta che ci rivolgiamo con la petizione: “Il casolare dove fu assassinato Peppino Impastato venga consegnato alla collettività” lanciata da RADIO 100 PASSI l’11 marzo 2013 e che raccoglie 87869. L’anno successivo il presidente Crocetta, durante le commemorazioni del 9 maggio, viene a Cinisi per consegnare il provvedimento di riconoscimento del casolare come luogo d’interesse culturale.
Probabilmente, considerato il rischio della confisca, nasceva l’associazione “Libera Cinisi”, che nulla aveva a che vedere con la più nota Libera, che infatti prende subito le distanze. La misteriosa associazione, che neonata riceve l’affido del casolare, è gestita dal nipote del proprietario. Nonostante i suoi commenti offensivi nei confronti di Peppino Impastato, e le sprezzanti dichiarazioni sul possibile utilizzo del casolare rilasciate in alcune interviste, l’associazione sostieneva di voler raccogliere fondi in rete per acquistarlo. Se le offerte, anche spropositate, erano già state respinte dal proprietario, perché mai la vendita ora sarebbe potuta avvenire a favore dell’associazione?
Un altro passo successivo sembra poter imprimere una svolta alla vicenda. Esaurita la cerimonia di inaugurazione della nuova sede di RADIO 100 PASSI a Palermo il presidente di Rete 100 passi ha portato al casolare l’allora ministro della Giustizia Andrea Orlando e, in rappresentanza della Commissione nazionale antimafia, il senatore Vaccari. Nelle interviste ufficiali, il ministro si era preso l’impegno di trovare la somma necessaria per l’esproprio, mentre il senatore della commissione antimafia si sarebbe interessato a sostenere il progetto di riqualificazione. Un po’ per i ritardi delle documentazioni chieste al comune di Cinisi, ma soprattutto per la prematura caduta del governo, anche questa volta la vicenda del casolare rimane irrisolta.
Mutata nuovamente la conduzione della Regione Sicilia, la nuova giunta regionale su proposta del
presidente della Regione ha approvato gli atti necessari per procedere all’espropriazione del casolare e del terreno circostante impegnando la somma di 106.345 euro. Dopo l’avvenuta ristrutturazione da parte della Regione Siciliana, il 29 aprile 2024 c’è stata l’inaugurazione.
Oggi si chiude l’iter con la consegna delle chiavi all’associazione capofila, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.
Con una punta d’orgoglio ci ha fatto piacere oggi sentire nel discorso della Soprintendente Selima Giuliano per l’assessorato Beni Culturali della Regione Siciliana, che l’esproprio è stato possibili grazie al vincolo storico già esistente. Vincolo messo dall’ex presidente della Regione, a seguito delle nostre ripetute pressioni e delle tante firme raccolte dalla nostra Radio 100 passi con la petizione che ha fatto muovere i primi passi all’iter.
Prendendo spunto dal titolo della petizione, il nostro impegno continua vigilando perché il casolare sia finalmente fruibile liberamente dalla collettività.
