Nuova strage nel Canale di Sicilia: 50 morti
Barcone con oltre 250 migranti affonda in acque maltesi, 80 miglia a sud di Lampedusa. Ancora in corso i soccorsi
Continua la tragedia in mare, diventato immensa tomba per chi – disperato – fugge dall’Africa. Appena una settimana dopo la strage di Lampedusa (339 morti, secondo l’ultimo bilancio), ieri pomeriggio un barcone con oltre 250 migranti è naufragato nel Canale di Sicilia, al centro di un triangolo tra Malta, la Libia e Lampedusa, in una zona di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso. Il primo bilancio è di 50 morti, tra vittime recuperate e dispersi, compresi almeno una decina di bambini e molte donne.
Il barcone è stato avvistato inizialmente da un aereo militare maltese in ricognizione nel Canale di Sicilia. I migranti, stando alla ricostruzione di Malta, avrebbero cominciato ad agitarsi per farsi notare, ma la ressa avrebbe provocato il capovolgimento dell’imbarcazione. Ad arrivare per prima nell’area, intorno alle 17.50, è stata una nave militare maltese, che ha immediatamente iniziato le operazioni di soccorso. Poco dopo è stata raggiunta dalle navi Libra ed Espero della Marina militare italiana. Gli elicotteri di bordo delle due Unità, hanno lanciato dei salvagente e zattere autogonfiabili. Sono proseguite per alcune ore le operazioni di recupero dei naufraghi. Da Lampedusa sono state inviate in concorso alle operazioni di recupero, due motovedette della Capitaneria di Porto e due motovedette della Guardia di Finanza.
«Stiamo fronteggiando un’altra situazione drammatica. Intervenga a questo punto la protezione civile nazionale», ha chiesto il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. «È l’ennesima conferma della situazione di emergenza» ha commentato il premier Enrico Letta, che resta determinato a porre con forza il tema dell’immigrazione sul tavolo del prossimo vertice Ue in programma a fine mese.
Ieri sera il premier maltese Joseph Muscat in una conferenza stampa a La Valletta ha dichiarato: «Non può essere solo un altro (ennesimo) allarme per l’Europa. Ora è tempo di agire», ricordando, ha proseguito il premier maltese, che, «questo è un problema europeo, non è solo un problema dell’Italia e di Malta».
Intanto da Bruxelles il commissario per gli Affari Interni Cecilia Malmstrom sottolinea come sia sempre più «urgente lanciare una grande operazione Frontex per la sicurezza. Senza azioni concrete le espressioni di solidarietà restano parole vuote».