Italia: il quadro economico è a tinte fosche
Gli ultimi dati economici rilevati dall’Istat, descrivono plasticamente la situazione drammatica dell’economia italiana.
Il quadro economico di questo Paese appare sempre di più a tinte fosche. Almeno sembra questa la rappresentazione di un’economia, che fino a poco tempo fa era la settima su scala planetaria, adesso fiaccata da una quasi interminabile sfilza di dati macroeconomici negativi, che la pongono in una situazione di crisi strutturale. I principali fondamentali girano tutti in negativo, e le possibili misure per invertire il trend, diventano difficili da adottare per la mancanza di misure reali per la crescita, per il macigno del debito pubblico, e per il peso del prelievo fiscale.
Ad aprile 2013, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,3% rispetto a marzo. Inoltre, nella media del trimestre febbraio-aprile, l’indice ha registrato una flessione dell’1,0% rispetto al trimestre precedente. Con la consueta correzione per gli effetti di calendario, sempre nello stesso periodo di tempo, l’indice è diminuito in termini tendenziali del 4,6%. Tra l’altro, nella media del periodo, la produzione è scesa del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sul fronte del Pil, i dati delineano chiaramente il periodo di sofferenza che attraversa il Paese. Infatti, nel primo trimestre del 2013, il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% nei confronti del primo trimestre del 2012. Il dato è rivisto in negativo rispetto alla precedente stima di maggio 2013, che aveva rilevato una diminuzione congiunturale pari allo 0,5% e un calo tendenziale del 2,3%. La variazione acquisita del Pil per il 2013 è pari a -1,6%.
Sempre ad aprile 2013, l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente e dell’1,0% rispetto ad aprile 2012. Tra l’altro, i prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno, presentano variazioni negative dello 0,5% rispetto a marzo e dell’1,1% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico, viene rilevata una diminuzione dello 0,1% sul mese precedente e un incremento tendenziale dello 0,2%. Anche i prezzi dei beni venduti sul mercato estero, segnano una variazione negativa dello 0,1% sul mese precedente, nella misura del -0,1% per l’area euro e risulta stazionaria per l’area non euro. In termini tendenziali, viene rilevata una diminuzione dello 0,8%, nella misura del -1,2% per l’area euro e del -0,5% per quella non euro.
Il più importante contributo alla dinamica tendenziale con riferimento al mercato interno, proviene dal comparto energetico, ed è pari al -1,5%. Sul mercato estero i contributi maggiori derivano, invece, dai beni intermedi per l’area euro (-0,7%) e dall’energia per quella non euro (-0,8 %). Il settore di attività economica per il quale si rileva la diminuzione tendenziale dei prezzi più sensibile è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con diminuzioni pari al 7,0% per il mercato interno e al 12,1% per il mercato estero.