Crocetta contro il “sistema” degli enti di formazione
Il governatore: “Verificheremo i comportamenti che hanno avuto i funzionari e i dirigenti sulla vicenda denunciata dalla procura di Catania”
Rosario Crocetta nel pomeriggio ha rilasciato il suo pensiero in merito agli arresti avvenuti questa mattina a Catania che hanno coinvolto quattro enti di formazione (vedi articolo). Il governatore della Sicilia, attraverso un comunicato, ringrazia i magistrati e le forze dell’ordine per il lavoro svolto e rilancia con forza la sua volontà di combattere il “mondo di colletti bianchi protesi all’accaparramento illecito della risorse pubbliche”. Un mondo che è necessario contrastare e che il governatore non esita a descrivere come “coperto e qualche volta rappresentato da una parte consistente del sistema politico siciliano”. E’ una presa di posizione decisa quella di Crocetta, che qualche mese fa, insieme all’assessore Nelli Scilabra, aveva dichiarato l’impegno della giunta regionale a fare chiarezza nella fitta giungla degli enti di formazione. La linea dura non verrà applicata soltanto verso gli enti, ma anche e soprattutto verso i funzionari che rimangono coinvolti in questo tipo di indagini, una misura che appare necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo che il governatore si è prefissato. “La Regione –si legge nel comunicato- sarà ancora più dura nei confronti di coloro che sbagliano o hanno sbagliato, ritenendo che i soldi dei siciliani debbano essere spesi per il popolo siciliano e non finanziare le clientele della politica”. Una dichiarazione di intenti che sembra trovare riscontro nell’assicurazione della piena collaborazione con le forze dell’ordine di Catania, alle quali il governo regionale sarà disposto a fornire ogni documentazione che venga ritenuta necessaria per il prosieguo delle indagini.
Di seguito riportiamo il comunicato del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta:
“Gli arresti di oggi effettuati a Catania su richiesta
della Guardia di Finanza e del procuratore Gennaro, rivelano l’esistenza di un
mondo di colletti bianchi protesi all’accaparramento illecito della risorse
pubbliche. Tale mondo è stato coperto e qualche volta rappresentato da una
parte consistente del sistema politico siciliano, che ha fatto anche gli affari
con tale sistema deviato.
Viene fuori il ruolo di qualche funzionario della Regione e di parenti
eccellenti di politici, nello schema classico che troviamo in tutta la
formazione: fatture false a fronte di servizi inesistenti e a volte anche di
alunni inesistenti. Ormai sono pochi gli enti che si salvano dagli scandali ed
è l’ora di ripensare concretamente a un nuovo sistema di formazione che faccia
a meno degli enti privati, che non solo effettuano i servizi a costi molto più
alti di quanto costerebbero direttamente alla Regione, ma forniscono spesso una
qualità dei corsi assolutamente inaccettabile. La Regione sarà ancora più dura
nei confronti di coloro che sbagliano o hanno sbagliato, ritenendo che i soldi
dei siciliani debbano essere spesi per il popolo siciliano e non finanziare le
clientele della politica. Su questo tema noi abbiamo aperto uno scontro sin
dall’inizio che sta portando a fare chiarezza e pulizia. Verificheremo anche i
comportamenti che hanno avuto i funzionari e i dirigenti sulla vicenda
denunciata dalla procura di Catania, ma ritengo che con altrettanta
immediatezza bisogna attivare la procedura di sospensione dell’accreditamento
degli enti e del personale regionale coinvolti. Intanto grazie ai magistrati
per il loro splendido lavoro e grazie alle forze dell’ordine di Catania,con cui
siamo sempre pronti a collaborare, fornendo ogni documentazione necessaria”
Il Presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta