Chiesto il processo a carico di Tiziano Renzi
Insieme con lui indagati per emissione di fatture false la moglie, Laura Bovoli, e Luigi Dagostino, titolare della Nikila Invest.
La Procura di Firenze ha chiesto il processo per Tiziano Renzi, padre di Matteo, e per Laura Bovoli, moglie e madre, indagati per emissione di fatture false. Con loro è stato rinviato a giudizio l’imprenditore degli outlet, tra cui il The Mall di Reggello, e titolare della Nikila Invest Luigi Dagostino, che deve rispondere per le fatture false e per truffa.
L’avviso di conclusione delle indagini era stato notificato ad aprile. Nel corso dell’inchiesta che ha portato ai rinvii a giudizio, la Guardia di Finanza ha individuato due fatture, riconducibili agli indagati, che non sembrerebbero corrispondere a effettive prestazioni, o comunque apparirebbero gonfiate rispetto alle prestazioni effettivamente svolte. Le fatture contestate sono due: una da 140mila euro che gli inquirenti hanno ricostruito avesse ad oggetto “uno studio di fattibilità di una struttura ricettiva food, con i relativi incoming asiatici e la logistica da e per i vari trasporti pubblici”. Per l’accusa lo studio non è mai stato realizzato; l’altra da 20mila euro che risulta essere stata emessa dalla Party srl, società fondata da Tiziano Renzi e dalla moglie, e dalla Nikila Invest, strumento del Dagostino e della di lui compagna Ilaria Niccolai.
Una società, quest’ultima, che ha accumulato e tuttora accumula inchieste, opacità, avvisi di reato e rinvii a giudizio dei suoi amministratori, ma è rimasta lo stesso al centro dell’affarismo di quel blairismo inguaribilmente de noantri.
E’ l’ennesima vicenda del malinconico declino di una sinistra che è finita per farsi rappresentare da un presupponente scout un po’ destrorso.
Fulvio Turtulici
