Assad mette in crisi Ginevra 2
Assad annuncia la sua intenzione di ricandidarsi nel 2014, destabilizzando l’equilibrio diplomatico internazionale in vista della conferenza di pace
Per la tanto discussa conferenza di pace Ginevra 2 le cose si complicano ulteriormente, a causa della dichiarazione del Presidente siriano Assad in merito alla volontà di ricandidarsi nuovamente nel 2014.
Questa scelta indebolisce ulteriormente la già precaria impalcatura diplomatica sulla quale poggia la conferenza ONU prevista per fine novembre, in quanto una riedizione del regime attuale renderebbe vano qualsiasi progetto di pace.
L’elezione nel 2014, infatti, invocata in nome di un popolo attualmente distrutto, non farebbe altro che provocare un prolungamento del conflitto, allontanando un qualsivoglia epilogo.
Contro le parole del Presidente siriano si sono schierati duramente il Segretario di Stato USA Kerry e i portavoce della Lega Araba, ossia i membri il cui peso interno all’ONU sarebbe il più considerevole in occasione dell’agognata conferenza.
Tuttavia la reazione più rilevante è quella del leader dell’opposizione Ahmad Jarba, che ha annunciato l’intenzione di non presentarsi ai lavori di pace a meno che questi non si concentrino sulla destituzione di Assad: l’assenza dell’opposizione ribelle provocherebbe le ostilità diplomatiche della Lega Araba, che proprio in questi giorni ha dichiarato che l’attuazione di Ginevra 2 non può prescindere dalla presenza degli oppositori al regime.
Il clima diplomatico si irrigidisce quindi sempre di più al ritmo di dichiarazioni e reazioni, rendendo la conferenza sempre più incerta.