Almaviva, stop alle conciliazioni e ai contratti
Dietrofront di Almaviva che, a seguito dell’opposizione di parte del mondo sindacale, disconosce l’accordo concluso con la CGIL sul nuovo testo della conciliazione con i LAP
Continua la telenovela, drammatica, dei lavoratori a progetto (LAP) Almaviva.
Motivo originario del contendere è la richiesta da parte dell’azienda di firmare una conciliazione, vessatoria e attestante il falso, che prevedeva, tra le altre cose, la rinuncia al diritto a future azioni legali in cambio dell’inserimento nelle liste di prelazione per il rinnovo del contratto.
I sindacati, firmatari dell’accordo dell’1 agosto in forza del quale Almaviva ha presentato la conciliazione, sembrano aver compreso la gravità della situazione e hanno deciso di correre ai ripari dopo un primo momento di immobilismo come denunciato dagli stessi LAP. La CGIL-SLC era riuscita, in un incontro con la dirigenza il 24 ottobre, a far modificare il testo proposto ai lavoratori; tra le tante modifiche era stata eleminata anche la parte più controversa, ovvero il riferimento ad un ipotetico e mai avvenuto contenzioso tra i LAP e l’azienda. Quando il 30 ottobre, in un vertice tra le organizzazioni sindacali e Almaviva, è stato proposto il testo modificato le altre sigle dei lavoratori hanno rifiutato l’accordo. Per tutta risposta l’azienda ha deciso di bloccare le conciliazioni in corso impedendo così ai LAP di essere inseriti nella graduatoria utile ai fini del rinnovo del contratto.
La vicenda Almaviva ha i tratti della commedia dell’assurdo, non solo per il continuo cambio di fronte dell’azienda ma anche per l’atteggiamento di alcune sigle sindacali che si rifiutano di firmare un accordo che ha tutta l’evidenza di fornire condizioni migliori ai lavoratori. Proprio a questo riguardo, ovvero all’apparente illogicità nel comportamento di azienda e sindacati, è la stessa CGIL a denunciare in un comunicato: «è evidente che devono esistere rapporti e interessi che si incrociano tra settori aziendali e pezzi del mondo sindacale che nascondono situazioni inconfessabili e assolutamente non trasparenti». Al momento non sembrano esserci sbocchi positivi per la vertenza e già 70 LAP, solo a Palermo, si possono contare tra le prime “vittime”, non avendo infatti firmato la prima, irricevibile, proposta di conciliazione dell’azienda si ritrovano ad oggi a non avere più un contratto. La speranza è che, magari con l’intervento dei segretari generali dei sindacati, la situazione possa avere un felice epilogo per i lavoratori i quali perora, nella lotta tra sindacati e tra sindacati e azienda, sono gli unici ad averci rimesso.