Pubblicato: Mer, 16 Ott , 2013

Sciolto per mafia Sedriano, prima volta in Lombardia

Il Consiglio dei Ministri ha deciso di sciogliere per mafia un Comune in provincia di Milano, è la prima volta che accade in Lombardia e certifica ulteriormente la penetrazione delle cosche al Nord

 

Alfredo Celeste

Il sindaco di Sedriano, Alfredo Celeste

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro degli Interni Angelino Alfano, ha deciso lo scioglimento per mafia di due Comuni: Sedriano, in provincia di Milano, e Cirò, in provincia di Crotone.

A far notizia è che questo tipo di provvedimento colpisca, per la prima volta, un Comune lombardo. L’iter per completarsi ed essere esecutivo dovrà attendere il decreto del Presidente della Repubblica, che arriverà a breve, quindi verrà nominato un commissario prefettizio che guiderà l’Amministrazione comunale fino alle elezioni con cui verranno eletti una nuova Giunta e un nuovo Consiglio.

Sedriano era guidato dal 2009 da Alfredo Celeste (Pdl) che, dall’ottobre del 2012, era finito nell’occhio del ciclone per esser stato arrestato insieme ad Eugenio Costantino, Marco Scalambra e all’assessore regionale Domenico Zambetti (Pdl) nell’ambito di un’inchiesta per voto di scambio. Dopo tre mesi di arresti domiciliari, Celeste è tornato a guidare la Giunta comunale nel gennaio di quest’anno, opponendosi, con l’appoggio della sua maggioranza in Consiglio, alle pressanti richieste di dimissioni che provenivano dalla cittadinanza. Dimissioni che non sono arrivate neanche con l’avvio dell’indagine della commissione d’accesso prefettizia nell’aprile 2013.

Il sindaco Celeste, il cui processo sta iniziando in questi giorni, è accusato di avere asservito l’amministrazione del Comune agli interessi delle cosche, in particolare a favore degli imprenditori Eugenio Costantino, padre della consigliera Teresa, indiziato di essere legato ad un clan ‘ndranghetista, e di Marco Scalambra, marito della capogruppo Pdl a Sedriano Silvia Fagnani, accusato di essere un collettore di voti delle cosche della ‘ndrangheta operanti nella zona del milanese.

Questa è la prima volta che un Comune lombardo viene sciolto per mafia, confermando così quello che alcune inchieste, giornalistiche e giudiziarie, avevano già da tempo scoperto: la ricca Lombardia è diventata terra di conquista (e di investimenti) per la ‘ndrangheta, nonostante l’ex prefetto meneghino Gian Valerio Lombardi avesse affermato nel 2010, salvo una parziale rettifica, che la mafia a Milano non esiste.

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