Ucraina, Ue congela beni di Yanukovich e del figlio
L’Unione europea chiede il congelamento dell’ex presidente ucraino Yanukovich, del figlio Oleksandr e di altri responsabili del passato regime. Nel frattempo il Parlamento della Crimea vota all’unanimità l’annessione alla Russia
Il deposto presidente Viktor Yanukovich, il figlio Oleksandr e altri responsabili del passato regime, vicini al presidente, fuggito in Russia, sono nella lista dei 18 cittadini ucraini per i quali l’Unione europea ha disposto il congelamento dei beni. La lista dei funzionari colpiti dal blocco dei beni deciso dall’Unione Europea include, oltre all’ex-Presidente e suo figlio Olexander Yanukovych, anche l’ex-premier Nikolaj Asarov, l’ex procuratore generale, l’ex capo dei servizi segreti ucraini, l’ex ministro dell’Interno e l’ex Guardasigilli. Il provvedimento è già in vigore da stamattina, con la pubblicazione sul Giornale Ufficiale dell’Unione Europea.
A dire dell’Ue sono tutti sospettati di violazione dei diritti umani e cattivo uso di fondi pubblici. Queste persone si sarebbero appropriate di fondi statali ucraini, secondo quanto riferisce in un comunicato l’Ue. I leader dell’unione terranno oggi un summit d’emergenza per discutere la crisi nella penisola sul mar Nero di Crimea, oggi di fatto sotto controllo russo. Divisioni tra gli europei si registrano riguardo alla Russia e alla proposta di congelare il G8 di Sochi in risposta all’ingresso di militari russi in Crimea.
Nel frattempo l’agenzia Ria rende noto che il Parlamento della Crimea ha votato all’unanimità di diventare parte della Russia di Vladimir Putin, che parla di «golpe» contro Yanukovich. Il 16 marzo, ha annunciato il vicepremier del governo filo-russo della Repubblica autonoma di Crimea, si terrà un referendum per chiedere ai cittadini se desiderano unirsi alla Federazione Russa, decisione definita come illegale e illegittima da parte dell’Unione Europea e Stati Uniti.