SI, LA VITA E’ TUTTO UN TRASH.
Quando la realtà supera la finzione, può anche capitare che ti trovi un ministro della cultura….
Per coniare questo titolo tra amarezza ed ironia, mi è venuta in mente la canzone che all’interno della trasmissione di Arbore introduceva Frassica con la canzone che diceva: “si, la vita è tutto un quiz”.

Chi come me ha i capelli bianchi ricorderà che tra gli anni 60 e la fine degli anni 70 e comunque prima dell’arrivo delle tv private l’appellativo di tv spazzatura o trash neanche esisteva. L’unico trash che ricordi di quegli anni erano al massimo certi film tra il comico ed il sexy, o altri soprannominati cinepanettone in quegli anni comunque stroncati dalla critica, ma che cominciavano a fare breccia con i pieni delle sale cinematografiche. Iniziava la diffusione di una nuova “droga” subdola che ci avrebbe inebetito?
Con l’arrivo delle tv private a fare da capostipite è Sgarbi, che con il suo fare aggressivo, probabilmente agli inizi naturale per la sua irruenza caratteriale, sgamata la strada della notorietà ne fa un personaggio. Non a caso da quel momento chi voleva portare la propria trasmissione alle cronache lo invitava prevedendo lo scontro sensazionalistico.
Ma visto il successo, ecco che vengono confezionate vere e proprie trasmissioni trash da quelle della tanto attaccata Barbara Durso, all’isola dei famosi (o degli sfigati), per proseguire con tutte le trasmissioni della De Filippi, a ciao darwin, la pupa e il secchione, al grande fratello dove le liti fanno ormai parte del copione, per non parlare di fiction che esaltando la figura del mafioso o del camorrista sono diventate riferimento per alcuni giovani.

Ma è con l’avvento del web che il meccanismo si consolida. Avere una rissa o altri episodi trash nella propria trasmissione che diventano virali in rete, significa promozione gratuita e raggiungere milioni di persone. E così, trasmissione su trasmissione e complice l’inseguimento della Rai alle reti Fininvest il livello qualitativo delle trasmissioni ancora oggi continua ad abbassarsi, se poi ci aggiungiamo le ultime epurazione dei giornalisti scomodi….
Marco Galice, insegnante di Civitavecchia, con una lettera aperta tempo fa scriveva:
“Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi
Esagerato?
Come è già avvenuto quando certi politici hanno superato comici e cabarettisti vanificando il materiale dal quale attingere per le loro performance, con l’arrivo dei social la realtà supera la finzione. Ed ecco che giovanissimi o personaggi inesistenti pur di apparire e superare gli altri fanno a gara con l’estremizzazione dei comportamenti alzando ogni giorno l’asticella, ovviamente se tutto viene filmato e messo in rete. Bullismo, risse di massa, nudi di giovanissime, gesti estremi che hanno provocato anche morti e tanto altro frutto della “creatività” popolare, sono oggi pane quotidiano e specchio del livello culturale della nostra società.
E poi ci scandalizziamo se ci ritroviamo ministri della cultura che partecipano a giurie per premi librari leggendo solo il titolo del libro da giudicare, o altri, che per essere più fighi coniano nuovi vocaboli per partorire discorsi incomprensibili, e con loro altri ministri che fanno riferimenti storici o esposizioni grammaticali da far rabbrividire gli alunni della scuola elementare?