L’angolo del cucito
Imprevisti per il Ministro Lupi
L’immagine di questa Italia non è l’affondata Costa Concordia, risollevata in pompa magna e ora semisommersa in attesa di capire cosa se ne potrà fare. Non è nemmeno Cannavaro che ieri guidava una Lamborghini sulla portaerei Cavour nel vano tentativo di spillare qualche centesimo agli arabi, metafora perfetta di un paese che non rinuncia a esportare il tamarro-Made-in-Italy nonostante le toppe ai pantaloni. Nemmeno la pantomima di Silvio e dell’esercito di falchetti, (o tordi?), riesce a cogliere appieno tutto il pathos del momento. L’immagine di questo paese è Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che rimane bloccato su una scala mobile durante l’inaugurazione della metro Garibaldi a Napoli. Con lui, un attonito De Magistris che lo invita a proseguire a piedi. Da cristiano compassionevole qual è, Lupi ci ha scherzato su: “se la scala mobile si blocca correttamente per ragioni di sicurezza, allora vuol dire che funziona”. Ma l’ironia non è bastata a spezzare la carica poetica del momento. Un eroe tragico, un Ministro che prova a risollevare le sorti del proprio paese costruendo stazioni, si rende conto improvvisamente che la propria stazione, il proprio paese e presumibilmente anche il proprio partito, altro non sono che giganti con i piedi d’argilla destinati a incepparsi sul più bello, senza possibilità di redenzione.
Coraggio Maurizio, magari con l’Expo andrà meglio.