Atleti olimpionici ucraini abbandonano Sochi
A seguito delle notizie riguardo la crescente ondata di violenza in Ucraina, parte della delegazione del paese ha deciso di boicottare le Olimpiadi Invernali e tornare in patria
Mentre i portavoce della delegazione ucraina a Sochi esprimono cordoglio e rammarico per il crescente numero delle vittime della guerriglia in Ucraina, parte degli atleti olimpionici hanno deciso di boicottare le loro stesse gare in segno di protesta. Mentre un numero imprecisato di partecipanti ha già gareggiato con la fascia nera del lutto al braccio, le sciatrici Marina Lisogor, Katerina Serdiouk e Bodgana Matsotska hanno deciso di ritirarsi dalle loro gare.
Ad interpretare lo sdegno degli atleti a Sochi è Sergei Bubka, leggendario saltatore con l’asta e parlamentare dello stesso governo Yanukovich, che su Twitter ha comunicato la sua costernazione per ciò che sta accadendo in Ucraina, invocando la consuetudinaria «tregua olimpionica» per questa drammatica circostanza.
Il clima a Sochi diventa così sempre più teso, aggravato dai casi di violenza perpetrati in questi giorni nei confronti delle Pussy Riot, e non solo. Confermando le ipotesi antecedenti all’apertura dei giochi, l’attenzione mediatica nei confronti delle Olimpiadi ha fatto da terreno fertile per episodi di protesta.