Ex Pm Morvillo: ”Falcone non avrebbe gradito essere funzionario del ministro Nordio”
‘‘Su separazione carriere il suo pensiero è quello citato da Gratteri, la linea del governo è quella di indurre sfiducia nei giudici che a volte si concretizza in vero e proprio odio”
La voce è chiara, le parole scandite in modo netto: ”Falcone auspicava una diversificazione delle funzioni, che è cosa ben diversa da quello di cui parlano questi signori. Non posso escludere che in qualche caso abbia mostrato una certa apertura verso la separazione delle carriere, ma sempre a condizione che venisse salvaguardata l’indipendenza del pubblico ministero dal potere politico. Lui non avrebbe gradito essere un funzionario del ministro Nordio”.

Davanti ad una platea attenta che ha riempito ieri sera il teatro Al Massimo di Palermo per l’evento ”Politica e malaffare, l’unica separazione utile ai cittadini”, organizzato da Antimafia Duemila l’ex pm della Procura di Palermo Alfredo Morvillo ha precisato il pensiero di Giovanni Falcone, tirato ancora ‘per la giacchetta’ dai partiti di governo impegnati nella campagna elettorale del referendum sulla separazione delle carriere previsto in primavera. ”C’è gente che non ha la più pallida idea delle idee di Giovanni Falcone – ha detto Morvillo – io non amo far parlare i morti, vi dico che non posso escludere che in qualche dibattito 33 anni fa in un’epoca in cui la separazione delle carriere non era all’ordine del giorno, il dottor Falcone abbia mostrato una qualche apertura. Falcone auspicava una diversificazione di funzioni, che è cosa ben diversa da quello di cui parlano questi signori. E l’ha scritto nel suo libro firmato con Marcelle Padovani: il suo pensiero, vera o non vera che fosse quell’intervista, è quello citato dal dottor Gratteri”. Per Morvillo esiste una ”massa di notizie incontrollate che assalgono il pubblico che non è messo in condizione di conoscere cosa accade nelle aule di giustizia”. L’iniziativa di ieri al teatro Al Massimo, alla quale hanno partecipato numerosi relatori, dai senatori Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, all’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tutti del movimento 5 Stelle, al deputato regionale Ismaele La Vardera, ai giovani del collettivo Attivamente e di Our Voice, al vice Presidente dell’ANPI Armando Sorrentino è nata, è scritto in una nota di Antimafia Duemila, ”dall’esigenza di affrontare con chiarezza e responsabilità i recenti fatti legati al cosiddetto Cuffarogate e, più in generale, le dinamiche di malagestione della sanità, degli appalti e dei sistemi di potere che da anni incidono sulla vita pubblica siciliana e nazionale”.
Nel corso dell’incontro si è sviluppato un confronto approfondito tra magistrati, giornalisti, esponenti politici e della società civile sulla riforma della giustizia, sono stati analizzati criticità, rischi e prospettive, in particolare in relazione al dibattito sulla separazione delle carriere, definita ”una modifica strutturale che influirà in modo significativo sull’equilibrio democratico tra i poteri dello Stato”.



















