Walt Disney, padre dell’animazione
Il 15 dicembre 1966 moriva Walt Disney, lasciando un impero costruito sui cartoni animati
Le attuali generazioni, che conoscono bene il marchio Disney, difficilmente possono ricondurlo ad un volto ben preciso, cosa che invece possono fare coloro che sono nati tra il 1960 ed il 1990, quando Walt Disney era ancora il papà dei film animati e non un omonimo dei celebri negozi e parchi a tema.
Nato nel 1901 da una famiglia umile, Walter Elias Disney è cresciuto durante la prima guerra mondiale, quando al patriottismo si affiancò l’amore per i fumetti e l’animazione, passione talmente tanto forte da permettergli di creare un enorme impero completamente dal nulla. Il giovane Walt, infatti, ha letteralmente inventato il proprio lavoro, attraverso un elaborato ed innovativo meccanismo di animazione che gli permise di fondare una società sua a soli 21 anni, la Laugh-O-Grams, dedicata alla produzione di cortometraggi animati basati su storie popolari e leggende tradizionali. La passione per gli antichi racconti di Walt Disney è più che conosciuta: accanto alle produzioni aventi come protagonisti personaggi originali, tra cui non può che spiccare su tutti Topolino, Disney ha ben presto cominciato ad addentrarsi in imprese titaniche incentrando il suo innovativo lavoro sulle principali fiabe europee, il cui primo risultato è stato il lungometraggio “Biancaneve e i sette nani” risalente al 1937. Il successo dell’originale lavoro dell’animatore americano è stato tale da permettergli negli anni di aprire persino dei parchi aventi come tema le sue ormai celebri storie, luoghi attualmente dislocati in tutti il mondo, che accolgono ogni giorno spropositati numeri di visitatori.
L’entità del suo successo e della ricchezza del personaggio non potevano che attirare pareri controversi e considerevolmente critici, conditi da numerosi aneddoti di ignota natura. Così il papà di Topolino è stato tacciato di essere uno spietato capitalista ma anche un filocomunista, un antisemita, un satanico, un socialista ed al contempo anche agente in incognito dell’FBI. La figura di Walt Disney è senz’altro oscura come quella di ogni potente, ma tentar di far luce sui suoi lati nascosti è impossibile, al netto delle dicerie. Nel dubbio sulla purezza della sua persona, nel frattempo si preferisce ricordare, in occasione dell’anniversario della sua morte avvenuta per cancro ai polmoni, quanto i suoi disegni e le sue storie abbiano stimolato la nostra fantasia, da bambini ma anche a adulti.