Vertice Ue, incontro Renzi-Van Rompuy. Sostegno per il lavoro
Incontro tra Renzi e Van Rompuy in occasione della seconda giornata del vertice dell’Ue a Bruxelles, dopo quello con Barroso di ieri. Apertura dal fronte europeo sulle riforme del mercato e del lavoro in Italia.
Renzi incassa le prime pacche sulle spalle dall’Europa dopo gli incontri con Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo, durante il vertice primaverile dell’Ue a Bruxelles che si conclude oggi. Renzi ha definito “molto positivo” l’incontro di stamattina con Van Rompuy, primo impegno sull’agenda della giornata del vertice. Un incontro di mezz’ora in cui Renzi ha esposto il programma delle riforme in materia di mercato e lavoro. Van Rompuy ha sottolineato “la grande attenzione” per il programma italiano delle riforme e la piena collaborazione dell’Europa, collaborazione che si strutturerà in un futuro incontro a Roma. Stesso tono da parte di Barroso all’incontro di ieri con Renzi, durato un’ora e mezza, in cui non è mancato il richiamo al rispetto degli impegni presi. Renzi ha ribattuto che “l’Italia non viene in Europa come uno studente fuori corso ma come un Paese fondatore che rispetta i vincoli”.
Renzi via Twitter, durante l’incontro con Van Rompuy, ha scritto a un follower che non ci saranno aumenti nelle tasse ma lotta telematica all’evasione fiscale. Sempre attraverso Twitter, Van Rompuy ha reso nota la firma della parte politica dell’accordo Ucraina-Ue. Nelle prossime ore si discuteranno temi sul clima e l’energia, quest’ultimo tema delicato per l’attuale situazione diplomatica tra Russia e Ucraina, e sul summit Ue-Africa.
Durante una conferenza stampa del vertice un giornalista italiano di Radio Radicale, David Carretta, ha spiazzato i due presidenti Barroso e Van Rompuy con una domanda sulla questione dell’aumento del deficit in conseguenza alle promesse di riforme di Renzi: “Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, sarà qui e incontrerà Barroso: ha detto che vuole dare maggior potere d’acquisto agli italiani, rilanciare la domanda con 10 miliardi di euro per 10 milioni di lavoratori e questo aumentando il deficit. La ragione politica è che si tratta di una risposta agli euroscettici in vista delle elezioni europee. Voi condividete questo approccio? E’ giusto aumentare il deficit per rispondere ai timori elettorali?”. La risposta concisa di Van Rompuy, sul bisogno comune di applicare le regole convenute, non è stata abbastanza tempestiva per evitare imbarazzo e sorrisi.