Usa, ennesima sparatoria in un liceo
Un giovane si è introdotto in un istituto, ha ucciso uno studente e ferito un insegnante per poi togliersi la vita. Obama : «Mi sento frustrato, queste cose accadono solo da noi»
Questa volta è successo nei pressi di Portland, alla Reynolds High School, un liceo di Troutdale. Un giovane studente vestito di nero, munito di giubbotto antiproiettile e con il viso coperto da un casco, ha fatto irruzione nell’istituto ed ha sparato con un’arma semiautomatica uccidendo un suo compagno di scuola e ferendo un insegnante. Al rumore dei primi spari, all’interno del liceo è scattato subito l’allarme che ha permesso a tutti gli studenti di evacuare l’edificio senza ulteriori vittime e, il tempestivo intervento della polizia,aiutata dalle forze speciali, ha costretto l’attentatore a rifugiarsi in uno dei bagni della scuola dove, poco dopo, ha deciso di togliersi la vita.
Puntuali e pungenti le prime dichiarazioni del presidente Obama in merito all’accaduto: «La mia grande frustrazione è che in questa società non c’è la volontà di prendere alcune misure essenziali per tenere le armi da fuoco lontane dalle persone sbagliate -prosegue Obama – Non siamo di fronte a un caso alla settimana, ma a una storia di tutti i giorni, siamo l’unico Paese sviluppato nel mondo dove accadono queste cose». Nei giorni scorsi, precisamente il 5 giugno, un altro caso analogo si era verificato in un edificio della Seattle Pacific University dove, un uomo ha aperto il fuco ed ha ucciso un 19enne e ferito altre sette persone. In attesa di maggiori e più incisivi provvedimenti, alcune ditte propongono l’acquisto di accessori contro questi concreti pericoli come, zaini blindati e le cosiddette “coperte bodyguard” fabbricate con gli stessi materiali dei giubbotti antiproiettile e in grado di resistere al 90% delle armi usate in questo genere di incidenti.