Università di Palermo: nasce la biblioteca autogestita
L’iniziativa degli studenti di Scienze Politiche: «Ai gadget dell’Unipa preferiamo i libri»
Avete presente il vecchio e abbandonato centro stampa Agorà, quello di fronte al Polo didattico di viale delle Scienze? L’Università di Palermo aveva deciso di aprirvi un nuovo punto vendita dell’UnipaStore, ma da un paio di settimane un gruppo di studenti, non condividendo l’idea dell’Ateneo palermitano, ha scelto di appropriarsene, dando vita ad una biblioteca autogestita, gratuita e aperta a tutti. Per un sapere più accessibile e meno vinto dalla logica del profitto.
I libri battono il merchandising uno a zero. Se decidete, infatti, di recarvi lì, sappiate che non troverete nessuna felpa o maglietta con il logo dell’Unipa, né alcun tipo di gadget. Grazie alla volontà e all’impegno di alcuni studenti di Scienze Politiche, nasce così LabAut. Lo spazio diventerà un luogo in cui ritrovarsi per socializzare e confrontarsi e, soprattutto, per trascorrere le ore di studio. D’altronde, come ricordano gli stessi studenti, se sono iscritti all’università non è certo per fare shopping, ma per studiare. «Questa è una questione di riappropriazione di quello che ci è dovuto, di quello che ci dovrebbe essere garantito».
«Da quando questa estate è crollata la facoltà di Scienze Politiche in via Maqueda, noi studenti siamo stati trasferiti al Polo didattico, un luogo che di universitario ha ben poco: a mancare è soprattutto la biblioteca, uno spazio in cui potere studiare, un luogo di aggregazione e confronto – racconta Federico Guzzo, studente di Scienze Politiche – La beffa è che la governance universitaria invece di provvedere a fornirci questi servizi essenziali pensa piuttosto a metter su un negozio di gadget».