Ucraina. Obama a Putin: “Fermatevi o diserteremo il G8”
Kerry: “Se Mosca non alleggerisce la tensione, gli effetti sulle relazioni Usa-Russia saranno profondi”
Barack Obama porge un ultimatum alla Russia di Putin, intimando il premier del Cremlino a porre fine a tutto quello che sta accadendo in Ucraina.”Le azioni di Mosca”, ha detto il segretario di Stato americano Kerry, “non solo violano gli accordi internazionali, ma sono una minaccia alla pace e alla sicurezza dell’Ucraina e di tutta la regione”. Il capo della diplomazia ha riferito di essersi consultato in videoconferenza con diversi ministri degli Esteri “per coordinare i prossimi passi”. “Siamo concordi nelle valutazioni e lavoreremo a stretto contatto per sostenere l’Ucraina e il suo popolo in queta ora storica”, ha aggiunto, insistendo perchè Mosca ritiri le truppe dal territorio ucraino.
Kerry ha anche ricordato come gli Usa, “fin dal primo giorno” della rivolta contro il presidente poi destituito Viktor Yanukovich, abbiano messo in chiaro che riconoscono e rispettano i legami della Russia con l’Ucraina e le sue preoccupazioni per il trattamento dei russofoni”.
Intanto il Canada ha richiamato il suo ambasciatore a Mosca e si è unito agli Usa nella minaccia di boicottare il vertice del G8 di Sochi, a giugno, per protesta contro l’escalation militare russa in Crimea. “Ci uniamo ai nostri alleati nel condannare con grande fermezza l’intervento militare del presidente (russo) Vladimir Putin”, ha dichiarato in una nota il premier canadese Stephen Harper, poche ore dopo il via libera all’invio di truppe in Ucraina. “Queste azioni”, ha affermato, “rappresentano una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. E sono anche una violazione da parte della Russia dei suoi obblighi derivanti dal diritto internazionale”.
Fonti Usa hanno riferito che Barack Obama e diversi leader europei potrebbero boicottare il G8 di Sochi se per giugno la crisi ucraina non sara’ stata risolta.
In Crimea militari russi hanno sequestrato tutte le armi in una base radar e in un’accademia della Marina militare ucraina: lo ha reso noto fonti del ministero della Difesa di Kiev, spiegando che i russi hanno esortato il personale delle due strutture a schierarsi con quelli che hanno definito i “legittimi” leader della penisola. Dalla base radar di Sudak sono stati portati via fucili, pistole e munizioni, caricati su un’auto. Armi sono state prelevate anche dalla struttura per l’addestramento della Marina a Sebastopoli, la citta’ sul Mar Nero che ospita una base della Flotta russa.