Ucraina, 2 morti a Kharkiv, fallita risoluzione Onu
Notte di scontri a Kharkiv tra militanti pro-russi e nazionalisti radicali. La Russia pone il veto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la Cina si astiene. Il 21 marzo prevista firma dell’accordo Ucraina-Ue
Il preludio a un referendum dai risultati scontati, per la maggioranza a favore dell’annessione della Crimea alla Russia, sono due morti e un’agenda fitta di vertici falliti. A Kharkiv, zona ad alta concentrazione di pro-russi nell’est dell’Ucraina, una sparatoria fra nazionalisti radicali e militanti pro-russi ha causato la morte di un passante e un pro-russo, nonché cinque feriti, tra cui un poliziotto in gravi condizioni. Secondo fonti locali tutto è cominciato a piazza Svoboda dove alcuni pro-russi intenti a manifestare avrebbero subito l’aggressione a colpi d’arma da fuoco dei passeggeri di un’auto in corsa. Il veicolo sarebbe stato rintracciato vicino alla sede di un gruppo radicale di destra, sede che i filorussi avrebbero cercato di attaccare. L’attacco sarebbe stato respinto dai radicali con il conseguente inizio della sparatoria e la cattura di tre ostaggi, due guardiani dell’edificio e un poliziotto, liberati dopo una notte di trattative con le forze dell’ordine. Dopo il caso del ragazzo accoltellato a Donetsk durante una manifestazione che ha visto scontri tra le due fazioni pro-ucraini e pro-russi, Kharkiv rappresenta per Kiev l’ennesima provocazione fomentata dalla propaganda di Mosca.
Intanto il veto posto dalla Russia al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, riunitosi oggi per votare la risoluzione programmata dagli Stati Uniti, che prevedeva l’annullamento del referendum senza sanzioni per la Russia, ha fatto saltare il tavolo delle trattative. Con tredici voti favorevoli e l’astensione della Cina su 15 membri, il veto russo richiama nuove sanzioni sul piano internazionale, entrando in aperto conflitto con i partner Onu. L’ambasciatrice americana all’Onu Samantha Power ha affermato che “l’isolamento della Russia” volontario porterà a un suo “isolamento diplomatico ed economico”. È invece prevista per il 21 marzo la firma dell’accordo di associazione e libero scambio tra Ucraina e Ue. La data, frutto di un incontro fra il premier ucraino Arseni Iatseniuk e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, vedrà siglare solo la parte politica. L’accordo è uno dei punti nodali dell’affare Ucraina, infatti è stata proprio la sua mancata firma a novembre a dare inizio alla crisi.
Rosanna Migliore