Turchia, strage in miniera. Almeno 200 morti
Incidente nella miniera di Soma, nell’ovest della Turchia. I morti sono già 205 ma ci sono altri 200 minatori intrappolati
Gravissimo incidente nella miniera di Soma, nel nord ovest della Turchia a 120 km da Smirne. Nella serata di ieri un’esplosione, probabilmente dovuta ad un corto circuito, ha causato un incendio e quindi il crollo di parte della miniera. In quel momento erano al lavoro sottoterra più di 700 minatori; di questi circa 300 sono riusciti ad uscire dalla miniera in tempo, mentre gli altri sarebbero rimasti intrappolati all’interno.
In questo momento si contano già 205 morti, tra cui un quindicenne, e si lavora alacremente per salvare gli altri 200 ancora intrappolati. Le riserve di ossigeno disponibili con le bombole e le maschere antigas sono già finite, infatti hanno un’autonomia di circa un’ora, motivo per cui i soccorritori stanno immettendo grandi quantità di ossigeno all’interno dei corridoi della miniera, nel tentativo di dare aria respirabile per i minatori ancora sottoterra e la cui salvezza è appesa ad un filo.
Il premier Erdogan ha annullato la visita di Stato prevista per oggi in Albania e si è recato sul luogo della strage, annunciando tre giorni di lutto nazionale e un’inchiesta sulla dinamica dell’incendio. Partecipi al lutto anche i partiti dell’opposizione, tra cui anche il Partito del Popolo Repubblicano che due settimane fa aveva visto respingere in Parlamento una richiesta di indagine sui numerosi incidenti proprio nella miniera di Soma. Richiesta tornata oggi di tragica attualità, così come le numerose proteste dei sindacati per le scarsissime misure di sicurezza nelle miniere turche; quello di oggi è la strage più grave ma di certo non la prima, l’anno scorso sono stati ben 93 i minatori morti sul lavoro.