Turchia al voto, Erdogan in crisi
Da questa mattina il popolo turco è chiamato a votare per le comunali, votazione che nel corso delle settimane ha assunto le connotazioni di un vero e proprio referendum sull’operato del premier Erdogan
Dopo lo scandalo corruzione e la repressione dei mezzi d’informazione, il premier turco Erdogan affronta oggi le elezioni comunali in una posizione decisamente critica e poco solida. Il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, che governa il paese da ben dodici anni, potrebbe in questi giorni subire una dura battuta d’arresto: oltre al premier, anche quattro ministri sono indagati per il più clamoroso scandalo corruzione che abbia mai coinvolto il paese, faccenda aggravata da conseguenze del tutto allarmanti, come la recente censura di Twitter e Youtube.
Il popolo turco si trova dunque oggi a dover manifestare il proprio voto anche in virtù del teso clima politico, si tratta di un vero e proprio banco di prova per l’attuale governo, le cui dimissioni vengono invocate da ben quattro mesi dall’opposizione. Proprio ieri il Partito Popolare Repubblicano ha convocato una manifestazione in piazza contro Erdogan, ricordando al popolo tutti i casi oscuri e corrotti in cui il controverso leader è coinvolto. Dal suo punto di vista, il Primo Ministro rigetta ogni accusa, sostenendo l’esistenza di un complotto ai suoi danni perpetrato dall’Imam Fethullah Gülen un predicatore particolarmente influente nel contesto politico turco, un tempo alleato di Erdogan.
Adesso il paese e la comunità internazionale attendono con il fiato sospeso l’esito delle elezioni, le cui conseguenze potrebbero essere destabilizzanti: qualora il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo dovesse vincere, Erdogan potrebbe concorrere per le elezioni presidenziali, che per la prima volta avverranno con il suffragio universale diretto.