Trattativa Stato-mafia, ammesse tutte parti civili
Il Gup di Palermo ha ammesso tutte le richieste di costituzione di parte civile nel processo all’ex ministro Mannino, accusato di minaccia al Corpo politico dello Stato
Il Gup di Palermo Marina Pitruzzella ha ammesso tutte le richieste di costituzione di parte civile nel processo all’ex ministro Calogero Mannino, accusato di attentato mediante violenza o minaccia a un corpo politico o giudiziario dello Stato, in uno stralcio del procedimento per la trattativa Stato-mafia. Mannino, presente in aula con i suoi legali Nino Caleca, Marcello Montalbano, Grazia Volo e Carlo Federico Grosso, aveva optato per il rito abbreviato. Dunque fanno ingresso nel processo, tra gli altri, l’Associazione familiari vittime dei Georgofili, Rifondazione Comunista, i Comuni di Palermo e Firenze, il Centro Pio La Torre, la Regione Siciliana e la Presidenza del Consiglio dei ministri, le Agende Rosse, l’Associazione nazionale Familiari Vittime di Mafia, Cittadanza per la Magistratura. L’accusa, rappresentata dal sostituto Roberto Tartaglia e l’aggiunto Vittorio Teresi, era a favore, mentre la difesa si era opposta, tranne che per il Centro Pio La Torre e la Presidenza del Consiglio.
Tuttavia il giudice ha ammesso tutte le costituzioni poichè «non reputa la sussistenza di situazioni per la non ammissione delle parti civili non avvenute indipendentemente dalla questione di limite processuale per sollevare eccezioni relative e poichè nel merito la prospettazione insita nel capo di imputazione, la consumazione di condotte destabilizzanti per l’ordine dello Stato, è strettamente collegato ad un danno agli interessi che sono proprio di ciascuna delle associazioni e degli enti richiedenti».