Terra dei Fuochi, l’ultima vittima ha 16 anni
Si era fatta fotografare in ospedale con un cartello: «Acerra non deve morire, salviamola!»
Si chiama Vincenza Maisto, l’ultima vittima della Terra dei Fuochi, una ragazza di 16 anni portata via da un osteosarcoma, il tumore delle ossa, che l’aveva colpita a soli 12 anni, quattro anni di lotta contro questo male terribile che si sono interrotti martedì. Vincenza, è diventata il simbolo della sua città, Acerra, per quella foto che la immortala nel letto d’ospedale con un cartello: ” Acerra non deve morire, salviamola”. Un messaggio altruista, che si discosta per caratura dalla moda lanciata dai vip di adottare un paese della Terra dei Fuochi per attirare l’attenzione sul problema dato che per alcuni nasce il sospetto sia servito più a ravvivare la propria immagine pubblica. Vincenza non era una vip, non aveva un’immagine pubblica da rilanciare, il suo messaggio era destinato unicamente a puntare i riflettori su quell’area minata dall’inquinamento e altamente rischiosa per la salute dei suoi abitanti. Una preoccupazione che aumenta leggendo le recenti dichiarazioni desecretate di Carmine Schiavone.
Ma non è soltanto Schiavone a parlare della Terra dei Fuochi come area pericolosa per la salute, c’è infatti uno studio americano che lo conferma. Lo ha realizzato il comando della US Navy di Napoli per capire quanto fosse in pericolo la salute dei soldati americani di istanza in Campania. Per lo studio, non hanno badato a spese, 30 milioni di dollari per analizzare acqua, aria e terra di un’area di oltre mille chilometri quadrati nella quale sorgono case e basi americane. Dai dati emerge che non ci sono zone sicure dove risiedere e vengono descritte come luoghi con “rischi inaccettabili per la salute” proprio le zone indicate dal pentito Carmine Schiavone, cugino di Sandokan.
La Campania, secondo lo studio statunitense riportato dal settimanale “L’Espresso”, non è una terra a prova di veleno. Per scoprirlo dati alla mano, è stato necessario uno studio americano, che incredulo lamenta il silenzio delle istituzioni italiane alle quali i militari statunitensi hanno inviato le analisi. Gli Stati Uniti superato lo stupore per la mancata risposta italiana, hanno continuato in autonomia lo studio, stilando un decalogo per le truppe in Campania, in cui viene inoltre fissato un tetto massimo di tempo di permanenza. Emblematico è l’abbandono della lussuosa Villa Nike di Posillipo, sede del comandante in capo, ufficialmente lasciata dagli americani per motivi di costo e danni strutturali, ma sorge il dubbio che il reale motivo sia che il livello di inquinamento del terreno raccomanda una permanenza inferiore ai tre anni.
Tutto questo avviene mentre in Italia si è immobili sulle questione, vengono spese tante parole ma allo stesso tempo si mantengono segrete per quasi vent’anni le dichiarazioni di Schiavone, rimangono inascoltate le proteste degli abitanti della Terra dei Fuochi e non si fa nulla per evitare che una ragazza come Vincenza muoia di cancro a soli 16 anni.