Tensione alle stelle tra USA e Cina
La Cina annette lo spazio aereo delle isole Senkaku, gli USA rispondono mandando due bombardieri nella zona
Cresce la tensione nel Pacifico tra Cina, Giappone e USA. Il motivo del contendere è, in questo caso, la sovranità dell’arcipelago di Senkaku, territorio giapponese ma rivendicato dalla Cina e da questa indicate con il toponimo “isole Diaoyutai”.
L’importanza strategica della zona non è insita nelle isole o nella loro posizione ma sul fatto che la sovranità su queste da diritto allo sfruttamento delle ingenti risorse, gas e petrolio, presenti nel fondo marino circostante. Risorse vitali per due grandi economie come quelle cinese e giapponese, costrette, soprattutto la seconda, a dipendere dall’estero per l’approvvigionamento di materie prime, specie in campo energetico.
Negli ultimi giorni ad aver riacutizzato la crisi è stato il gigante comunista che ha unilateralmente dichiarato la fetta di cielo sopra le isole come propria “zona di identificazione aerea”. Ovvie e prevedibili le reazioni delle altre nazioni, non solo del Giappone ma anche altre potenze regionali come Corea del Sud, Australia, Vietnam e Filippine hanno chiesto spiegazioni al governo cinese. La più attesa era la reazione di Washington, gli USA hanno subito reagito stigmatizzando la provocazione cinese e ribadendo il loro appoggio al Giappone. Le azioni americane non si sono però fermate, questa volta, a mere dichiarazioni. Nella giornata di ieri due B-52 dell’aviazione a stelle e strisce hanno condotto una missione di ricognizione sopra il cielo delle Senkaku, operazione ritenuta, da parte cinese, una chiara violazione dello spazio aereo.
Nonostante il clamore del gesto americano, è chiaro che le due superpotenze non vogliono superare una certa soglia nella conflittualità. Infatti se da una parte la Cina si è limitata a controllare il volo americano senza intervenire, dall’altra parte gli USA hanno, in maniera inusitata, sottolineato subito il fatto che i due aerei erano disarmati. Fatto al quanto strano visto che il B-52 è un vero gigante dei cieli, non a caso soprannominato dai suoi equipaggi Buff (acronimo di big, ugly and fat fellow ovvero compagno grande, grosso e brutto), e spina dorsale dell’armamento strategico USA, una scelta insolita per una missione di ricognizione disarmata. Insolita se non fosse che la mossa americana è un evidente avvertimento alla Cina per dissuaderla da nuove pretese espansionistiche.
Lo scontro Stati Uniti-Cina andato in scena in questi giorni sui cieli delle Senkaku non è che uno dei primi episodi di quella che, secondo molti osservatori, sarà la guerra fredda del XXI secolo. Scontro, si spera non violento, che vedrà le due nazioni contendersi la leadership mondiale con un evidente spostamento del baricentro della politica mondiale nel Pacifico.