Svolta storica in Formula 1, si dimette Ecclestone
Il patron del Circus è stato rinviato a giudizio in Germania ed è costretto alle dimissioni dalla società organizzatrice del mondiale anche se continuerà ad occuparsi del campionato
«Il tribunale regionale di Monaco ha accolto la denuncia presentata dalla procura contro Ecclestone» è questo quanto ha dichiarato il portavoce del tribunale di Monaco di Baviera confermando il rinvio a giudizio per Bernie Ecclestone, il potentissimo patron della Formula 1.
L’ottantatreenne manager inglese è accusato di corruzione e rischia una pena fino a 10 anni di carcere. Secondo la Procura tedesca Ecclestone avrebbe pagato a Gerhard Gribkowsky una tangente da 44 milioni di euro per convincerlo a cedere al fondo di investimento CVC le azioni della Formula One Group possedute dalla banca Bayern LB, presieduta dallo stesso Gribkowsky. Proprio per questo il banchiere è già stato condannato ad 8 anni e mezzo di carcere per corruzione ed evasione fiscale.
La Formula One Group è di fatto la società che gestisce e organizza, tramite varie compagnie, il mondiale di Formula 1. Un giro d’affari di diversi miliardi tra diritti tv, sponsorizzazioni e contratti con i circuiti, il tutto controllato in ultima istanza al 75% da CVC, un fondo di investimento molto vicino a Bernie Ecclestone, e per il 25% da Ecclestone stesso per il tramite della sua Bambino Holdings. Facile capire come il vero dominus sia il magnate inglese. Strapotere che, a parte i sospetti di malaffare, ha spesso urtato le maggiori scuderie di F1, le quali sono protagoniste assolute del mondiale ma poi guadagnano solo una parte degli ingenti proventi generati. Non a caso i periodici rinnovi del “Patto della Condordia”, il contratto tra squadre, federazione ed Ecclestone che regola il governo della Formula 1 hanno spesso al centro delle discussioni questioni finanziarie. Nell’ultimo rinnovo, valevole dal 2013 al 2020, i team sono riusciti ad ottenere una fetta di guadagni più ampia ma soprattutto hanno iniziato a delineare le strategie, vista l’avanzata età dell’inglese, per il dopo-Ecclestone.
Le notizie arrivate da Monaco potrebbero imprimere un’improvvisa accelerata al passaggio di consegne, infatti, a seguito del rinvio a giudizio, Ecclestone si è dimesso dal board di governo della Formula 1. Questo è solo in parte un passo indietro visto che, è specificato nella nota della compagnia, l’inglese continuerà a seguire l’organizzazione del mondiale ma sotto lo stretto controllo del Consiglio. Ancora è lontano il momento in cui la F1 potrà dire di essersi liberata del suo padre-padrone ma quello di oggi è il più grande cambiamento negli ultimi vent’anni e potrebbe essere il preludio per una rivoluzione nei prossimi mesi.