Pubblicato: Gio, 17 Set , 2020

Stop obbligo vaccino antinfluenzale, il Tar della Calabria dice no a Iole Santelli

L’obbligo del vaccino antinfluenzale, previsto dal 15 settembre, nel Lazio ed in Calabria non  sta avendo affatto  vita facile.  Annullato  ieri  in Calabria dal Tar di Catanzaro per difetto di competenza del potere regionale e violazione del principio di equità tra i cittadini italiani, resta in vigore nella Regione Lazio,  fino alla attesa sentenza di merito del Tar, fissata per il 29 settembre prossimo.

 

     Stop fermo e deciso ieri, quello del tribunale amministrativo di Catanzaro, che ha detto no all’ordinanza “contingibile ed urgente” della Presidente Ioele Santelli, che avrebbe obbligato alcune categorie al vaccino antinfluenzale,  a partire dal 15 settembre.  Così gli ultrassessantacinquenni, residenti in Calabria e tutti gli operatori sociosanitari destinati all’obbligo, non dovranno più sottoporsi al vaccino antinfluenzale  per difetto di competenza, secondo la sentenza  n. 1462/2020, che ha ricordato la riserva di legge su queste materie, in base all’articolo 32 della Costituzione (Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge), ma anche il principio costituzionale di eguaglianza ovvero di equità, tra tutti i cittadini italiani, che non possono subire o chiedere trattamenti sanitari diversi, nel bene o nel male, da una regione ad un’ altra.

Il collegio difensivo, costituito dagli avvocati di AMPAS, Alessandro Gaetani, Sara e Samanta Forasassi si è avvalso di studi tecnici, accreditati in materia, depositati agli atti del giudizio, anche se il motivo del difetto di competenza regionale a decidere sull’obbligo vaccinale è stato considerato “assorbente”  di ogni altra censura, il Collegio dei Giudici Amministrativi  ha messo in rilievo che la legislazione generale dello Stato, in materia di vaccinazioni debba essere basata sugli indirizzi condivisi dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale”, con ciò dando riconoscimento ad un ampio dibattito in corso sulla inopportunità di una vaccinazione antinfluenzale estesa ad intere categorie e a tutti gli anziani – hanno commentato gli avvocati.

Nel frattempo, Lazio, ad oggi, tutte le richieste di sospensiva del provvedimento sono state respinte dal Tar, tuttavia, il ragionamento giudiziario prosegue ed il giudizio definitivo sarà espresso solo il 29 settembre prossimo.  Si tratterà di quello che viene definito giudizio di merito, il quale  ha visto il presidente della Corte esprimersi lo scorso 4 agosto con parole chiare e ferme.  Avrebbe, infatti richiesto agli avvocati delle parti ricorrenti (Alessandro Gaetani, Sara e Sandra Forassasi, Vanni Oddino, Federico Sorrentino ed altri) di portare argomenti sull’annosa questione della divisione tra competenze legislative Stato/Regioni in materia sanitaria e al Comitato Tecnico Scientifico del cui parere si sarebbe avvalsa la Regione Lazio (come citato nell’ordinanza “sentito per le vie brevi”) di argomentare meglio sulle obiezioni medico-scientifiche mosse all’obbligo vaccinale antinfluenzale al tempo della pandemia autunnale da Covid 19.

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