Stato-mafia, Brusca: «Parlai di Mangano e Dell’Utri dopo incontro con Rita Borsellino»
Il pentito dall’aula bunker di Milano: «Da allora ho detto tutta la verità»
«Decisi di dire anche quel che avevo fino ad allora taciuto dopo un incontro con la sorella del giudice Borsellino, Rita, che mi chiese di sapere tutta la verità sulla morte di suo fratello». Spiega Brusca, raccontando cosa lo indusse a fare, anni dopo l’avvio della collaborazione, il nome di Marcello Dell’Utri.
L’ex boss di San Giuseppe Jato, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Vittorio Teresi, ha ripercorso la travagliate fasi della collaborazione. In particolare, Brusca ha raccontato del tentativo di contattare Dell’Utri tramite il boss Vittorio Mangano per ottenere benefici per i detenuti. Brusca si è ripetutamente commosso ricordando le conversazioni avute con la sorella del magistrato assassinato.
«Io in quei momenti alla signora Borsellino dò l’anima», ribadisce, sottolineando come quei colloqui gli abbiano dato la spinta a rispondere alla richiesta di giustizia e verità della sorella del giudice e a fare quei nomi, di Dell’Utri e Mangano, inizialmente omessi per paura. Un dettaglio che viene riportato all’attenzione della Corte di assise presieduta da Alfredo Montalto. Quei contatti lo stesso Brusca li aveva già anticipati al compianto magistrato Gabriele Chelazzi nel 2001 ed erano stati discussi successivamente nello stesso processo Dell’Utri. In quella occasione l’ex braccio destro di Berlusconi veniva collocato «tra Mangano e Berlusconi» e allo stesso tempo «tra Riina e Berlusconi».