Sit in dei Part time di Poste italiane.
“L’azienda non ci riceve? Ci organizzeremo per stare qui giorno e notte”.
Si è svolto oggi a Palermo davanti la sede regionale di Poste italiane il previsto sit-in organizzato dal “comitato di lotta part time” costituitosi recentemente per chiedere la trasformazione del loro rapporto di lavoro in full time.
Il sit-in ha visto una buona partecipazione, l’unica nota negativa è la mancanza di sensibilità dell’azienda a livello regionale che non ha voluto ricevere una delegazione ed alla quale i manifestanti volevano solo chiedere d’informare i responsabili nazionali della loro iniziativa.
“Non è che il primo momento di lotta”, dichiarano i promotori, “partendo da Palermo vogliamo coinvolgere i colleghi siciliani e successivamente quelli del resto d’Italia”
Ricordiamo che la Sicilia è la regione con il più alto numero di precari che si aggira intorno alle 1250 unità.
E’ anche per questo che il comitato, trasversale alle appartenenze sindacali, contesta il recentissimo accordo sindacale, da qualche organizzazione sbandierato come una vittoria, che prevede la trasformazione di sole 480 unità in tutta Italia.
Al sit-in oltre ai giovani precari, anche colleghi a tempo pieno e molti genitori ex postali che ricordiamo oggi esodati perché colpiti dalla legge Fornero. Infatti, dopo la burla la beffa, i figli oggi precari, con uno stipendio da part time si trova spesso a dover sostenere la propria famiglia e quella del genitore che gli aveva lasciato il posto di lavoro
Ci è parso di respirare aria nuova tra i componenti del comitato di lotta che abbiamo trovato agguerriti, determinati e non affatto preoccupati per atteggiamento aziendale.