Siria, aperto corridoio umanitario ad Homs
Raggiunto accordo tra il regime di Assad e i ribelli per un corridoio umanitario nella città assediata di Homs.
Finalmente è stato trovato un accordo tra il governo siriano, ribelli e le Nazioni Unite per l’apertura di un corridoio umanitario per la città di Homs con aiuti provenienti da Libano e Giordania.
Homs, terza città della Siria, è ormai da 600 giorni stretta da assedio dalle truppe di Assad e già a gennaio, durante le trattative a Ginevra, era stata strappata al regime la promessa, grazie alla mediazione russa, di permettere l’arrivo di aiuti umanitari per la popolazione civile ormai allo stremo delle forze. Novità di queste ore non è solamente l’applicazione dell’accordo già raggiunto sugli aiuti, ma anche la possibilità per i civili di evacuare la città vecchia, a riferirlo è l’agenzia di stampa siriana Sana che ha citato il sindaco di Homs, Talal Barazi.
Notizie arrivano anche dal fronte di Aleppo. Dopo mesi di assedio, questa volta dei ribelli, è stato assaltato il carcere e sarebbero stati liberati alcuni, o forse tutti, dei 3000 detenuti tra cui numerosi dissidenti politici. A condurre l’operazione sarebbe stata la coalizione islamica Ahrar al-Sham e Al-Nusra Front che avrebbe attaccato la struttura dopo essersi aperta un varco con un kamikaze che si sarebbe fatto esplodere all’ingresso. Come naturale le versioni sull’accaduto sono differenti a seconda delle fazioni ma questa è quella che è riuscita a ricostruire, tra mille difficoltà, l’”Osservatorio siriano per i diritti umani” e pare essere la più verosimile.