Sicilia – Cuffaro alla conquista dell’Europa [o forse no?]
nuovi equilibri: se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi
Totò Cuffaro è appena stato riabilitato e già punta alle Europee. L’ex presidente della Regione, tornato in politica dopo avere scontato la condanna per favoreggiamento alla mafia, non sembra più trovare il sostegno di Forza Italia.
Proprio nei giorni scorsi Rosy Bindi ha tuonato considerando che “il centrodestra avrebbe dovuto porsi il problema di riaprire le porte a un condannato per reati di tipo mafioso, ancorché riabilitato” (La Repubblica, 19 novembre). Una dichiarazione che Bindi chiudeva con un appello anche alla magistratura: “Auspico una vigilanza strettissima sulla maggioranza che sta governando la Regione, da parte del cittadino elettore, ma soprattutto dell’opposizione, di tutte le forze politiche e della magistratura”.
Nel frattempo, a pochi chilometri dalla convention di Forza Italia, Lorenzo Cesa ha presentato alla stampa il nuovo coordinamento provinciale della sua Udc di Messina. Un ritorno che secondo alcuni esperti sarebbe ben visto dai due principali partiti, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Di fatto, Cesa è stato nominato, lo scorso maggio, niente meno che presidente della delegazione italiana alla Nato.
Perfino Renato Schifani, che si è sempre dichiarato in stretti rapporti con Cuffaro, si è allineato con il partito Fi, lasciando fuori Totò Vasa Vasa. Il presidente della Regione Sicilia nel 2014 fu archiviato per concorso esterno a Cosa nostra nonostante fossero “emerse talune relazioni con personaggi inseriti nell’ambiente mafioso o vicini a detto ambiente nel periodo”, ma per il giudice non bastavano per portarlo a giudizio. Il neo governatore è finito poi sotto processo a Caltanissetta per violazione di segreto, in uno dei filoni del processo Montante. Schifani aveva aspirato ad ereditare le redini del partito dopo Berlusconi, poi andate in mano a Tajani. Adesso è sempre il vice presidente del consiglio che gli sbarra la strada, dando voce all’ala siciliana di Forza Italia che sembrerebbe scaricare l’alleato e amico Cuffaro.
Eppure Totò non ha perso tempo: ha trovato riscontro in numerosi consigli comunali, guadagnandosi diversi seggi. Soprattutto è arrivato il suo endorsement congiuntamente a quello di Dell’Utri per le elezione di Roberto Lagalla a sindaco di Palermo e per le elezioni del presidente della regione Renato Schifani.
Cuffaro in questi mesi ha fatto incetta di successi, acclamato dalla politica e dal popolo, eletto pure segretario nazionale della Nuova Democrazia Cristiana. Le Europee rappresentano un banco di prova importante per l’ex presidente che aspira a fare uscire dai confini regionali il suo partito. Incassato il diniego dei forzisti, ha dichiarato di essere libero e aperto a coalizzarsi con tutti i partiti e i movimenti che condividano i suoi ideali, impegnandosi per far crescere la Dc in tutte le regioni d’Italia.