Sfiorato l’ennesimo disastro
E’ tracimato il torrente Ambra, l’Arno ha minacciato di uscire dagli argini
Ora si contano i danni: è divenuta un’incombenza quotidiana. Nella notte tra sabato e domenica 6 novembre il torrente Ambra è esondato per le violente piogge abbattutesi sul Valdarno e si è riversato sui campi di Pietraviva e Capannole, in comune di Bucine, alcuni tratti della strada provinciale della Valdambra sono stati interrotti; la situazione più critica si è avuta a Levane, il ponte dinanzi alla Diga si è parzialmente allagato, i borri si sono riempiti di acqua, sono rimasti allagati garage, scantinati, campi, giardini e orti. Ma qui le opere idrauliche, in particolare la cassa di espansione di Ambra, hanno permesso di reggere l’urto, anche se è stato principalmente gli elementi a non infierire fino in fondo: occorrerebbe potenziare ancora la messa in sicurezza del territorio.
A San Giovanni, invece, la furia della pioggia ha tuttavia intasato i tombini per le carenze della rete fognaria che non ha consentito di riversare in Arno e le strade della zona sud della cittadina sono rimaste sotto l’acqua e il transito delle auto ha subito forti disagi e meno male che l’Arno ha fatto paura per tutta la notte ma è straripato parzialmente solo a monte, a Ponte a Buriano, ma la piena ha interessato solo terreni agricoli.
Il consigliere del M5S di San Giovanni Andrea Focardi ha auspicato risposte da parte del sindaco Viligiardi e dagli organi competenti. “Ci auguriamo vivamente che i sangiovannesi non siano costretti a pagare i danni dopo che ogni anno versano regolarmente la gabella del servizio idrico integrato e della pulitura dei borri e corsi d’acqua, attualmente in capo sia al Consorzio di bonifica che alla Provincia”. Quindi ha sottolineato le responsabilità di Publiacqua per le deficienze della rete idrica e fognaria, nonché per il problema della pulitura e della manutenzione dei corsi d’acqua. “Non è giusto che a pagare siano sempre i cittadini che già spendono per un servizio che ad oggi ha dimostrato tutta la sua inefficienza”.
Insomma una notte critica e un disastro sfiorato. Questa volta, per fortuna, non ci sono state vittime umane. Ma il prodursi ormai ricorrente di tali fenomeni è e dovrebbe essere un monito a concepire una nuova scala di priorità.
Fulvio Turtulici