Servizi sociali, Berlusconi potrebbe assistere anziani disabili
E’ fissata per domani l’udienza presso il Tribunale di sorveglianza di Milano. L’Uepe avrebbe già individuato la struttura alla quale affidare l’ex premier
Domani, i magistrati del Tribunale di sorveglianza di Milano esamineranno l’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali avanzata dai legali di Silvio Berlusconi.
L’udienza è fissata per le ore 17, ma il ruolo è piuttosto fitto. Prima di discutere il fascicolo dell’ex Cavaliere, infatti, dovranno essere esaminati altri cinquanta casi. Non è escluso che il procedimento, una questione delicata, subisca un rinvio.
Silvio Berlusconi deve scontare la condanna per frode fiscale che gli è stata comminata nel processo sui diritti televisivi Mediaset. Quattro anni di detenzione, ai quali si aggiunge la pena accessoria di due anni di interdizione dai pubblici uffici. Per effetto dell’indulto, la pena si è ridotta a un anno di reclusione. E potrebbe diminuire ancora. Ulteriori novanta giorni di libertà anticipata potrebbero essere stornati per buona condotta.
La condanna effettiva da scontare, quindi, sarebbe di nove mesi. Un lasso di tempo che consente di commutare la pena in una misura alternativa alla detenzione, cioè in affidamento ai servizi sociali o in detenzione domiciliare.
Berlusconi, che ha fissato la residenza a Villa San Martino, ad Arcore, potrebbe essere affidato ai servizi sociali, presso una struttura dell’hinterland milanese che si prende cura di anziani disabili. L’impegno non sarebbe particolarmente gravoso. L’ex premier potrebbe scegliere di recarsi presso il centro per un giorno alla settimana, la mattina o il pomeriggio.
L’indiscrezione è stata anticipata dal sito web Avvenire.it. Il quotidiano dei vescovi, infatti, riferisce di una proposta avanzata dall’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) di Milano in una relazione già inoltrata al Tribunale di sorveglianza. Nulla che vada oltre la prassi. La relazione, infatti, contiene una proposta operativa su quale attività far svolgere al prevenuto qualora dovesse essere accolta la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.
Il collegio giudicante che dovrà decidere sulla questione sarà presieduto da Pasquale Nobile De Santis, affiancato dal giudice relatore, Beatrice Crosti. Due professori universitari, uno dell’istituto di diritto penitenziario della Statale di Milano e l’altro di criminologia, conforteranno il collegio in veste di esperti esterni. Sentito il parere del procuratore generale, Antonio Lamanna, e dopo le relazioni dei legali di Berlusconi, Franco Coppi e Niccolò Ghedini, che verteranno anche sull’ampliamento dell’agibilità politica del presidente di Forza Italia, i giudici avranno a disposizione cinque giorni per accogliere l’istanza di affidamento o disporre la misura più afflittiva della detenzione domiciliare. La presenza in aula dell’ex premier non è scontata, ma Berlusconi potrebbe decidere di intervenire.
L’ordinanza del Tribunale di sorveglianza, se la decisione fosse per l’affidamento ai servizi sociali, non solo dovrà stabilire il tipo di attività sociale da compiere, ma dovrà fissare una serie di prescrizioni relative alla libertà di movimento e agli orari che Silvio Berlusconi dovrà rispettare, a meno che gli non vengano concesse deroghe.