SCUOLA, i Tribunali regionali ordinano di riaprire in presenza, ma manca la governance per attuare i diritti.
In Emilia Romagna ed in Lombardia, dei genitori chiedono ed ottengono dal TAR la riapertura delle scuole secondarie. In Lombardia, da subito e la sospensione dell’ordinanza regionale, che le avrebbe fatte ripartire in presenza, il 24 gennaio. I giudici, entreranno nel merito, in camera di consiglio il 27 gennaio, ma il finale di partita non è scontato. Vediamo il perché.
In questo nuovo gioco dell’anno, organizzato dal Governo, per fare da slalom con il virus e che potremmo davvero titolare l’Italia a colori, le diverse pedine procedono o tornano indietro, in base al tasso di contagiosità rilevato con il parametro, ormai arcinoto dell’RT, recentemente ricondizionato su valori di ulteriore cautela. Così, anche la competenza per la riapertura delle scuole è molto frastagliata tra i ministeri (MIUR e Sanità), la Presidenza del Consiglio e le Regioni. La prova provata è il decreto (N 00032/2021 REG. PROV. CAU) del TAR della Lombardia del 13 gennaio scorso, che riesce a trovare uno spiraglio tra la data dell’ultimo DPCM e quello dell’Ordinanza regionale del presidente della Lombardia, per infilare il principio che non si può prorogare oltre la data stabilita dal Governo (il 18 gennaio), per la riapertura delle scuole secondarie in presenza e che, invece, la Lombardia avrebbe prorogato al 24 gennaio.
Il decreto del TAR Lombardia, che, ha riconosciuto l’urgenza dei genitori per la Scuola in presenza e che è immediatamente eseguibile, sarà analizzato nel merito, con tutte le parti convenute, il prossimo 27 gennaio. Nel frattempo, però, la legittimità formale del decreto, che ha visto i giudici cercare spiragli possibili per diritti costituzionalmente protetti ed importanti, dentro un vero e proprio labirinto, viene comunque, frenato, nella sua esecutività dalle cautele, mai risolte, della logistica e dei trasporti. Infatti, è arrivato subito, lo stop dei prefetti, che si riuniranno per valutare la riorganizzazione del sistema scuola e mobilità in sicurezza, tanto, da prospettare già un rinvio nell’esecuzione del decreto, pare, alla prossima settimana. Un film già visto, da mesi, che riconduce tutto sempre ad una fragilità importante: la gestione, la capacità di gestione e la volontà politica di imporre una svolta per il tanto abusato slogan “il cambio di passo”.