Sciopero Rai, i sindacati non arretrano
Si alza il livello dello scontro dialettico e sindacale tra le parti per i tagli imposti alla Tv di stato
Prende le distanze la Cisl da Cgil e Uil che con i rispettivi segretari hanno deciso di difendere ad oltranza le posizioni dei lavoratori tirati in causa dai tagli voluti dal governo Renzi, nonostante l’affermazione del Garante che ha dato parere negativo sull’agitazione indetta per l’undici giugno poiché non rispetterebbe i limiti temporali rispetto allo sciopero indetto precedentemente dalla sigla sindacale Usb.
Secondo il segretario della Cisl Raffaele Bonanni «La decisione del Garante è l’occasione per riflettere sull’opportunità di bloccare la Rai con uno sciopero, non dobbiamo trasformare questa vertenza in un inutile braccio di ferro dal sapore politico con il governo»
Molto più caustici e diretti Angeletti e Camusso che durante la conferenza stampa indetta al Teatro delle Vittorie. Secondo l’esponente della Uil «Renzi si comporta come un pessimo amministratore delegato dell’azienda pubblica Rai, questa volta ha preso una cantonata. Chiede una tangente alla Rai con il taglio dei 150 milioni, è un pizzo chiesto all’azienda». Non è stata da meno Susanna Camusso che ha affermato «Questo decreto mette a rischio la Rai nella dimensione di servizio pubblico e di grande impresa del paese».
Più morbidi i toni di Usigrai e l’Associazione dei dirigenti Rai, il sindacato infatti sembra defilarsi riferendo che ci saranno delle consultazioni interne per definire la propria posizione viste le divergenti posizioni di alcuni giornalisti.
Cambia leggermente il quadro dei provvedimenti che colpiranno l’azienda di stato, infatti se pur in commissione bilancio al senato è stato confermato il taglio di 150 milioni di euro insieme alla possibilità di cessione di Rayway e l’eventuale dismissione di Ra World, si sono alleggerite le posizioni sulle sedi regionali con un riformulazione della norma contenuta nella legge Gasparri che preveda redazioni e strutture adeguate in ogni regione, lasciando comunque all’azienda libertà organizzativa.
Le novità non finiscono infatti il sotto segretario alle Comunicazioni Giacomelli si sta adoperando per una riforma complessiva della tv pubblica a partire dal canone e il rinnovo della concessione.
I vertici di Viale Mazzini saranno ascoltati in Commissione di Viglianza e per il presidente della bicamerale, Roberto Fico è importante la difesa di chi vuole salvaguardare una infrastruttura pubblica com Raiway, sottolineando comunque la necessità di una riforma.