Russia sospesa dal G8. Putin annette la Crimea
Il ministro degli Esteri francese annuncia in un tweet la sospensione della Russia al prossimo G8. Putin firma l’accordo per l’ingresso della Crimea nella Federazione russa. L’Ue non riconosce l’annessione.
Dopo il 96,6 % dei sì all’annessione nel referendum del 16 marzo in Crimea, l’Europa cerca unità nelle sanzioni da imporre alla Russia. Da qualche settimana erano stati sospesi i preparativi del G8 a Sochi, e come ulteriore conferma dell’aria che tira il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha annunciato attraverso Twitter che la sospensione ricadrà sulla Russia annullandone la partecipazione. Nei prossimi vertici in programma, 20-21 marzo per il Consiglio europeo e 24-25 marzo per il vertice sulla sicurezza nucleare all’Aja, l’Ue e il G7 avranno modo di confrontarsi per decidere una linea di condotta omogenea. Tutti concordano sull’illegittimità di un’annessione che non avrebbe rispettato le norme del diritto internazionale, come ha ribadito in una sua dichiarazione il premier francese Hollande affermando che l’Europa non può accettare i risultati di un referendum illegale. Intanto Londra si propone come prossima sede del G7 e sospende i suoi rapporti militari e commerciali con la Russia.
Se sul piano pragmatico i frutti della contesa sono ancora da vedere, sul piano ideologico Putin gioca la carta storica nel suo discorso alle Camere del Parlamento russo, riunite in seduta congiunta per la firma dell’accordo dell’annessione della Crimea dopo il referendum, accordo che dovrà essere ratificato dal Parlamento con una nuova legge. “In Crimea tutto ci ricorda la nostra storia comune. Non avremmo potuto abbandonare la Crimea, sarebbe stato un tradimento”. Putin nel suo discorso ha ribadito che il referendum è stato condotto in conformità con le norme internazionali e che il caso della Crimea resterà isolato, non ci saranno ulteriori azioni contro l’Ucraina. Ha anche denunciato l’atteggiamento ambivalente dell’Ue riportando l’esempio dell’indipendenza del Kosovo nel 2008. L’Ue, attraverso le dichiarazioni dei presidenti di Commissione e Consiglio Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy, afferma di non riconoscere l’annessione della Crimea e di Sebastopoli con la Federazione russa.