Rinvio a giudizio per Cota accusato di peculato
Dopo l’annullamento delle elezioni in Piemonte, arriva per Cota il rinvio a giudizio con l’accusa di peculato
Ieri la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di peculato per Roberto Cota, il presidente della Regione Piemonte, insieme a 39 consiglieri regionali. Tra i consiglieri quasi tutti i nomi della maggioranza. Solo 16 i politici piemontesi non implicati nell’inchiesta. Tra coloro che sono sfuggiti alla richiesta di rinvio a giudizio all’ultimo ci sono Mercedes Bresso, ex presidente della Regione, e Monica Cerutti di Sel che erano accusate solo di finanziamento illecito al partito, Cerutti anche di peculato.
L’inchiesta, iniziata nel 2012 è quella per le spese sostenute con i fondi dei gruppi consiliari regionali e ha coinvolto 56 consiglieri per le ipotesi di peculato, truffa e finanziamento illecito ai partiti. La procura ufficializzerà anche le richieste di archiviazione, le cui motivazioni sono contenute in 22 pagine.
E’ stata ritenuta convincente la versione dell’ex presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, secondo la quale i servizi, le foto e i video commissionati in campagna elettorale sono stati usati per il sito web del gruppo e quindi potevano rientrare nelle spese del gruppo. Dopo avere chiarito la sua posizione Mercedes Bresso ha parlato di «una Regione umiliata da un presidente eletto illecitamente e ora rinviato a giudizio per spese personali a carico della collettività. Mi domando – conclude Bresso – cos’altro deve succedere per costringere Cota a staccarsi dalla poltrona?». I l segretario delle Lega Nord, Matteo Salvini commenta così la richiesta di rinvio a giudizio: «Ormai in Piemonte governa la magistratura». Sulla vicenda si esprime anche Mario Carossa, capogruppo della Lega Nord«Andiamo avanti convinti di dimostrare la correttezza del nostro comportamento davanti al Gip».
Dopo l’annullamento delle elezioni regionalei del 2010, il governatore Cota e la squadra leghista in Regione dovranno affrontare quest’altra vicenda giudiziaria, ma questo non sembra scoraggiare la volontà della giunta regionale di andare avanti. Anche le parole di Carossa, presidente del gruppo regionale della LegaNord, lo dimostrano: «Tutto come previsto; sono contento per le richieste di archiviazioni per tutti tranne che per Bresso». Davide Bono, capogruppo del movimento 5 stella a Palazzo Lascaris suggerisce di ritornare alle urne e afferma «40 richieste di rinvio a giudizio per la Regione Piemonte, 33 del centrodestra e 7 del centrosinistra. Mi chiedo come, insieme alla sentenza di annullamento di convalida degli eletti, si possa voler andare avanti in queste condizioni. Non trattasi più di cecità, sordità, nè di accanimento terapeutico, ma, a questo punto, di incapacità di intendere e volere».