Renzi toglie il segreto dalle stragi
Firmata al direttiva che toglie il segreto di Stato sulle stragi ma sono poche le novità attese
Come aveva annunciato nei giorni scorsi con un’intervista a “La Repubblica”, il premier Renzi ha firmato la direttiva che toglie il segreto di Stato sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia negli anni ’60, ’70 e ’80.
“Dispongo in via preliminare che si dia luogo alla declassifica della documentazione relativa a gravissime vicende avvenute da un trentennio e, specificamente, degli atti relativi agli eventi di Piazza Fontana (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984).” È questo quanto è scritto in un paragrafo del documento firmato oggi del presidente del Consiglio alla presenza del sottosegretario con delega ai servizi segreti Marco Minniti e inviato anche ai direttori di AISE, AISI e DIS. I documenti oggetto del decreto saranno riversati, in ordine cronologico e di riservatezza, nell’Archivio di Stato derogando alla regola generale che vuole in 40 anni il termine di validità del segreto.
In realtà non bisogna aspettarsi rivelazioni sconcertanti principalmente per due motivi. In primis i documenti non riguardano direttamente le stragi (sui quali non è possibile apporre il segreto) ma tutto ciò, dalle indagini alle segnalazioni, che attorno a quelli eventi è ruotato; inoltre quanto verrà rivelato sarà utile essenzialmente agli storici e giornalisti e non ai magistrati dato che in quello che finora è secretato non c’è, o non dovrebbe esserci, nulla di penalmente rilevante ma solo politicamente e storicamente. A questo si aggiunga che molti dei protagonisti di quei depistaggi sono probabilmente morti da tempo ed è improbabile che sia esistito un documento, nero su bianco, in cui si ordinava quel depistaggio o quel “suicidio”.
La lista inserita nella direttiva è solo esemplificativa e sono anche altre le vicende, come quella di Ilaria Alpi, su cui a breve dovrebbero essere svelati i segreti. Nella speranze che i documenti desecretati possano essere utili a svelare le verità negate in questi anni, non solo per quanto concerne la cosiddetta “strategia della tensione” ma anche su altri eventi che hanno scosso il Paese.