Renzi-Letta, il premier: “L’esperienza di governo non è conclusa”
L’incontro, durato più di un’ora, non ha prodotto sostanziali cambiamenti. Renzi in un tweet: «Quello che devo dire, lo dirò domani alle 15 in direzione. In streaming, a viso aperto»
L’incontro a Palazzo Chigi fra il premier Enrico Letta e il segretario Pd Matteo Renzi, durato più di un’ora, non ha prodotto grandi cambiamenti. Rimane il dubbio su una possibile staffetta a Palazzo con Matteo Renzi alla guida del governo al posto di Enrico Letta. Da alcune fonti ufficiali si apprende che ognuno dei due leader è rimasto delle sue posizioni.
Renzi non ha rilasciato dichiarazioni, ma in un tweet scrive: «Leggo tante ricostruzioni sul Governo. Quello che devo dire, lo dirò domani alle 15 in direzione. In streaming, a viso aperto». Letta sembra intenzionato a non mollare. Tramite il suo inner circle fa sapere che l’esperienza di questo governo non può ancora dirsi conclusa e annuncia una conferenza stampa, per le 18, nel corso della quale, recita la nota ufficiale di Palazzo Chigi, «presenterà «Impegno Italia», ossia la proposta di patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo, che dovrebbe «convicere tutti, anche il Pd», come aveva spiegato ieri da Milano.
Da Lisbona, dove è in visita ufficiale, Giorgio Napolitano ha risposto con un «non diciamo sciocchezze» ai giornalisti che gli hanno chiesto se ci sia il rischio di elezioni anticipate e ha lanicato un invito «a proseguire sulla strada delle riforme e della responsabilità».
Angelino Alfano, che in Senato aveva dichiarato la fine del governo Letta, non esclude l’ipotesi di un cambio di guardia: «Noi chiediamo, chiunque sarà il presidente del Consiglio, di concordare con precisione contenuti e programma. Chiederemo la rappresentanza del nostro programma per poter valutare ogni ipotesi e la nostra posizione. Se il “se” eventualmente sarà tolto nelle prossime ore rifletteremo. Noi non diamo nulla per scontato». Mentre il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, dichiara: «Renzi o Letta, il lavoro iniziato va finito”. E si rende disponibile a partecipare a un eventuale nuovo governo, ma precisa: «Devono chiedermelo».
Una chiara apertura a Renzi arriva dal segretario della Lega, Matteo Salvini: «Vogliamo chiedergli cosa vuole fare. Non diciamo no a priori. Ma se saranno solo chiacchiere faremo la guerra parlamentare.»- e continua- «Renzi ci dica se vuole esentare dalle tasse gli alluvionati, cancellare la riforma Fornero e ridiscutere dell’euro e dell’Europa. Se ci stupisce con risposte concrete noi non siamo pagati per dire no a priori».
Quanto a Forza Italia, Renato Brunetta, capogruppo dei deputati del partito al Senato sull’ipotesi ribaltone ha detto che «se la direzione del Pd togliesse la fiducia a Letta e proponesse Renzi come premier succederebbe il finimondo. Ci sarebbe il ribaltone, un ennesimo ribaltone di palazzo prodotto dal Pd, che sta scaricando sulle istituzioni le proprie tensioni interne».