Referendum Svizzera: le prime conseguenze
Non si fanno attendere i primi riscontri negativi a seguito dell’esito del referendum elvetico sull’immigrazione
Il «no» popolare della Svizzera all’immigrazione degli stessi cittadini europei sta scombussolando gli equilibri politici all’interno dei confini europei, legami che ormai si ritenevano più che saldi.
Mentre i cittadini europei in Svizzera cominciano intimoriti a chiedere la residenza, ben più ostile è la reazione della stessa Europa, con la quale il paese elvetico è legato da accordi bilaterali. Dal punto di vista dei trattati europei, l’esito del referendum viola palesemente gli Accordi di Schengen firmati dalla Svizzera nel 2008, limitando l’afflusso dei lavoratori europei. Le ripercussioni in merito alla violazione, annunciate dall’UE stessa durante la chiamata alle urne, cominciano a manifestarsi sin da subito: Pia Ahrenkilde, portavoce della Commissione, annuncia oggi l’annullamento dell’incontro del 17 febbraio in merito al negoziato con la Svizzera stessa sull’elettricità.
Il congelamento del negoziato, che comporterà dei limiti all’accesso svizzero nel mercato unico dell’elettricità, mette in evidente difficoltà il paese elvetico. Tuttavia l’ipotesi di conseguenze a svantaggio del paese del referendum era più che prevedibile, considerata la posizione difficile del paese, diviso tra il volere popolare e le pressioni internazionali.