Referendum Crimea, Borse europee a picco
La crisi Ucraina-Russia affonda a -5% la Borsa di Mosca e con lei le altre europee. Nuovo incontro fra Kerry e Lavrov a Londra, marcia pacifista a Mosca alla vigilia del voto.
Il referendum del 16 marzo, che deciderà le sorti della Crimea innescando nuove linee politiche sulla cartina del Vecchio Continente, preoccupa la Borsa che registra un crollo dell’Indice Micex a Mosca trascinando dietro di sé le altre europee.
Ma non sono solo i mercati a essere in fibrillazione visto che il referendum, definito illegittimo dall’UE, rischia di essere la miccia di una polveriera in mezzo a giganti di legno. Il segretario di Stato americano John Kerry incontrerà a Londra nelle prossime ore il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, ennesimo incontro dopo i ripetuti in settimana per cercare una soluzione comune. Kerry ha già incontrato il premier britannico David Cameron, che ha confermato la posizione dura nei confronti della Russia nel caso in cui non riapra il dialogo con l’Ucraina, posizione che prevederà sanzioni quali il congelamento dei beni, divieto di viaggio e interruzione dei rapporti, che potrebbero essere attive già all’indomani del voto.
In attesa del referendum, domani a Mosca si terrà la “Marcia della pace” a favore dell’Ucraina per denunciare l’invasione armata della Crimea da parte della Russia, una manifestazione autorizzata che con le sue 3.300 adesioni su Facebook vedrà un’affluenza maggiore rispetto a quella del 2 marzo scorso, manifestazione spontanea che si era conclusa con oltre 400 fermi, tra cui giornalisti. La marcia pacifista partirà da piazza Pushkin e arriverà in viale Sakharov, e nel suo svolgimento potrebbe incrociare una manifestazione filo-Cremlino in programma nello stesso giorno. Gli organizzatori della marcia hanno già messo in guardia i partecipanti via web sulla presenza di titushki, picchiatori mercenari al servizio del passato regime di Yanukovich.