PRIMO MAGGIO 2025 per un lavoro: sicuro, stabile e retribuito dignitosamente.
Dai nostri inviati a Portella della Ginestra, luogo della strage del 1947 e da Roma.
Portella della Ginestra, 1° Maggio 2025 – Memoria e impegno per la giustizia sociale.
Oggi, 1° maggio 2025, migliaia di persone si sono riunite a Portella della Ginestra per commemorare il 78° anniversario della strage del 1947, in cui 11 persone furono uccise durante una manifestazione per i diritti dei lavoratori. La giornata, organizzata dalla CGIL Palermo, CGIL Sicilia, con la collaborazione dell’ANPI nazionale e provinciale di Palermo, ha visto la partecipazione di sindacalisti, rappresentanti delle istituzioni, studenti e cittadini comuni

Le commemorazioni sono iniziate alle 8:30 con la deposizione di una corona di fiori nella cappella delle vittime al cimitero di Piana degli Albanesi. Alle 9:30, il corteo si è radunato presso la Casa del Popolo di Piana degli Albanesi, da dove è partito alle 10:00 per raggiungere il pianoro di Portella della Ginestra, luogo simbolo della strage.

Al Sasso di Barbato, il memoriale dedicato al socialista Nicola Barbato, si è tenuta la cerimonia conclusiva. Dopo un minuto di silenzio e la lettura dei nomi delle vittime, sono intervenuti Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi, Mario Ridulfo, segretario generale della CGIL Palermo, Gianfranco Pagliarulo Presidente dell’Anpi nazionale seguito dal segretario regionale della CGIL Sicilia e Francesca Re David della segreteria nazionale CGIL.

Durante la manifestazione Alfio Mannino lancia un messaggio forte: troppi lavoratori vivono oggi nella precarietà e nell’incertezza. E’ il momento di cambiare rotta “Serve un riscatto sociale di fronte alla povertà crescente.
La giornata si è conclusa con un forte richiamo all’impegno per la giustizia sociale, la pace e la difesa della Costituzione, valori che continuano a ispirare le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia.
Portella della Ginestra rimane un luogo di memoria e di impegno civile, dove ogni anno si rinnova il patto per un futuro più equo e solidale.
Bouchra Essalhi
La manifestazione di Roma.

Stamattina alle ore 9, a Roma, ha preso avvio il corteo del primo maggio. Partito da Piazza Vittorio ha attraversato via Cavour per giungere all’Esquilino alle 13 circa. Il corteo ha fatto una fermata alle 10.30 in via dei Fori Imperiali dove è stato allestito un palco su cui si hanno preso parola vari lavoratori ed esponenti dei sindacati.
Particolarmente sentito l’intervento di un lavoratore, Singh, omonimo e

connazionale di Satnam Singh, morto dissanguato a Latina il 19 giugno dello scorso anno a causa dell’amputazione del braccio destro rimasto incastrato in un macchinario durante il suo turno di lavoro.
Il segretario Generale regionale della CISL Enrico Coppotelli ha ricordato la morte di Papa Francesco che ha difeso il lavoro e i lavoratori che rischiano la vita. Coppotelli ha anche citato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ieri, da Latina, ha dichiarato che il lavoro, alla base della Costituzione Italiana, è sinonimo di sicurezza e progresso.
In mezzo al corteo molti striscioni e maglie in favore sì al referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno su cinque quesiti in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza.
Al centro degli interventi i temi della sicurezza sul lavoro, la precarietà, il gap di genere e la bassa occupazione giovanile in Italia, la più bassa di tutta Europa. Durante il corteo i manifestanti hanno intonato cori contro il governo Meloni e cantato brani iconici come Bella Ciao e e la nostra i 100 Passi.
Gabriele Ciraolo
