Pedofilia, padre riprende la figlia durante gli abusi
Il padre della bambina di otto anni è stato condannato a 12 anni di reclusione. Nella sua abitazione ritrovati 300 filmati di carattere pedopornografico
Alla figlia diceva che il gioco del “dottore” doveva rimanere un segreto soprattutto per la mamma. È così che un padre romano, informatico dalla fedina penale immacolata, parlava dei suoi abusi con la figlia di 8 anni che non riusciva ad opporsi al “gioco” del padre. L’uomo, nonostante il rito abbreviato, è stato condannato a 12 anni di reclusione nel braccio protetto di Regina Coeli a Roma. Il gip Valerio Savio, ha aggravato la pena di quattro anni, rispetto agli otto chiesti dal pm di aula Francesco Scavo. L’imputato, che ha perso anche la patria potestà, si è presentato in aula provando a giustificarsi con scarsi risultati. Nella sua abitazione sono stati ritrovati, nascosti in file criptati, trecento video pedopornografici, per la maggior parte provenienti dal Sud America e dai Paesi dell’Est. Sono stati proprio questi filmati a far finire sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti l’informatico, sospettato di far parte di una rete di pedofili che operava scambi di video su scala nazionale. Il fascicolo che lo riguardava è stato trasmesso per competenza alla Procura di Roma, all’attenzione del pm Eugenio Albamonte, uno dei magistrati del pool anti-violenze. L’informatico è stato immediatamente iscritto nel registro degli indagati per detenzione di materiale pedopornografico e per produzione e violenza sessuale aggravata. Tra questi trecento filmati, gli investigatori ne hanno trovati cinque che ritraevano l’uomo con una bambina italiana, sua figlia. Nel capo di imputazione si legge: «Oltre a detenere un ingente quantità di materiale pornografico ritraente minore degli anni diciotto, produceva materiale pedo-pornografico ed in particolare cinque filmati della durata di 33 minuti e 24 secondi ritraenti una minore, la figlia».