Palermo, ultimi giorni per Gesip
Si cerca una soluzione in extremis per salvare i lavoratori dalla chiusura della società partecipata
Arriva l’anno nuovo e potrebbe chiudersi, in maniere nefasta per i lavoratori, la telenovela Gesip. L’azienda, di totale proprietà del Comune di Palermo, qualora non si raggiungerà un accordo tra le parti il 2 gennaio farà partite le lettere di licenziamento per i 1740 lavoratori.
Alla vigilia di Natale sembrava che si fosse arrivati ad una svolta positiva. Il Comune era riuscito a strappare un’intesa con Ministero, Inps, Regione Siciliana e Italia Lavoro per la prosecuzione della cassa integrazione. A tal fine l’amministrazione comunale aveva stanziato per il 2014 20 milioni, in luogo dei 14 di quest’anno, per integrare il salario dei dipendenti in modo da far percepire loro poco meno di quanto previsto e permettere, inoltre, di arrivare a soluzioni di riduzione del personale indolori quali i pensionamenti, fermo restando le possibilità di fuoriuscita volontaria dal bacino Gesip per tutti coloro i quali vorranno e potranno sperimentare soluzioni alternative.
Il mancato accordo con i sindacati ha però mandato in fumo il piano di Orlando che aveva ottenuto l’avallo delle altre istituzioni. Secondo le sigle sindacali i lavoratori si troveranno a percepire circa 500 euro già da metà anno e senza garanzie per il futuro, la risposta del Sindaco non si è fatta attendere denunciando «l’azione sistematica di disinformazione» dei sindacati e «ribadendo per l’ennesima volta che le condizioni della cassa integrazione sono esattamente le stesse delle attuali e quindi 860 euro mensili».
Ad aggravare la situazione è il breve tempo a disposizione. Solo un accordo nelle prossime ore potrebbe scongiurare la perdita totale del reddito per le circa 2000 famiglie coinvolte. A questo riguardo, oggi, il Sindaco ha inviato una lunga nota con la quale, dopo aver ricostruito integramente la vicenda Gesip dal 2001, ha invitato gli attuali commissari liquidatori della società a tutelare i lavoratori ricorrendo alla CIG in deroga in modo da dare il tempo per trovare una soluzione, queste le parole conclusive dell’appello di Leoluca Orlando: «È indispensabile che i lavoratori non fuoriescano dal bacino attuale. Occorre raggiungere la definizione avanti l’Ufficio del Lavoro, della Cassa integrazione in deroga, unico mezzo per bloccare la procedura di licenziamento in corso ed evitare quindi che si interrompano le misure a sostegno del reddito dei lavoratori Gesip.».
Che si arrivi ad una soluzione della vicenda Gesip lo sperano anche tutti i palermitani. Aldilà della comprensibile e giusta preoccupazione dei lavoratori, sulle cui procedure di assunzione però sono stati sollevati negli anni molti dubbi, non bisogna scordare che la società è costata ai contribuenti, in 13 anni, svariate decine di milioni e per giunta, oltre al danno la beffa, i servizi resi sono spesso stati insufficienti o nulli, confermando la logica clientelare di questa e di altre società partecipate. Alla fine si rischia che le uniche vittime siano i licenziati, illusi e abbandonati senza mezzi di sostentamento, e tutti gli altri cittadini, privati di servizi e risorse per anni.