Palermo, prelievo cani non autorizzato ai Cantieri navali
Intervento delle associazioni animaliste cittadine. Nove randagi tornano in strada, accuditi e sfamati dagli operai
Una Vigilia di Natale non certo all’insegna della serenità, quella che hanno trascorso alcuni randagi in prossimità dei cantieri navali di Palermo. Il pomeriggio del 24, infatti, una ditta privata è stata sorpresa da Giuseppe Vitale, Responsabile Associazione Sicurezza Animale (che si occupa della gestione dei randagi di Palermo stanziati all’interno del porto), mentre era intenta a prelevare i cani e a caricarli in un furgoncino. Il signor Vitale ha provveduto ad informare immediatamente di quanto stava accadendo sia l’A.D.A (Amici degli Animali) che la L.I.D.A. (Lega Italiana dei Diritti Animali) di Palermo.
I randagi, che -a quanto riferiscono i volontari delle associazioni animaliste subito precipitatisi sul luogo, insieme ad una pattuglia della polizia contestualmente informata- sono dei cani territoriali residenti da anni all’interno dell’area dei Cantieri e stavano per essere prelevati da Rosario Genovese, responsabile del canile di Trabia(gestito dall’Associazione Agada), coadiuvato da due suoi collaboratori. Un fatto alquanto anomalo, visto che non vi è alcuna convenzione tra il Comune di Palermo e quello di Trabia. Non solo. In base alla legge regionale sul randagismo 15/2000, art 14, può procedere all’accalappiamento sul territorio esclusivamente il personale dipendente dal Canile Municipale di Palermo. Il signor Genovese tuttavia specificava che era stata stipulata una convenzione tra la dirigenza Fincantieri per il prelievo di alcuni animali all’interno dell’area di pertinenza dei Cantieri navali e il canile di Trabia, contravvenendo “di fatto” alla specifica legge.
In attesa che vengano effettuate le dovute verifiche all’eventuale accordo di natura privata stipulato dal Comune di Palermo con la struttura, in merito al servizio di gestione del randagismo locale, il prelievo dei cani (sarebbero nove, in tutto) che erano già stati caricati sul furgone è stato intanto bloccato, anche grazie all’intervento di alcuni operai dei cantieri navali, gli stessi che da anni li hanno “adottati”, preoccupandosi di sfamarli e accudirli quotidianamente.
Attraverso i loro studi legali, le associazioni animaliste locali, quali: L.I.D.A.; A.I.D.A; O.I.P.A.; Sicurezza Animale e Lo Scondinzolo, si riservano inoltre di denunciare dettagliatamente alle autorità competenti i fatti accaduti e «invitano i cittadini a controllare che il prelievo di qualsiasi animale sul territorio comunale, venga effettuato solo ed esclusivamente da personale del Canile Municipale». Le stesse chiedono quale posizione vorranno assumere ASP e Amministrazione comunale di fronte l’ennesima gravissima vicenda che vede coinvolti i randagi di Palermo.