Paganese-Nocerina, derby sotto assedio
Data l’impossibilità di contenere le violenze degli ultras, il derby Paganese -Nocerina si è giocato a porte chiuse e in campo neutro
Verrebbe da dire: altra domenica di calcio, altra vittoria degli ultras violenti. Verrebbe da dirlo ma vorrebbe dire arrendersi. Non ci arrendiamo ma non possiamo esimerci di dar conto di quello che succede. Tocca, di nuovo, alla Nocerina. Non parliamo di scontri o minacce ma del loro effetto: il derby Paganese-Nocerina si è giocato a porte chiuse e a 500 km di distanza, a Pontedera, in provincia di Pistoia. Per la cronaca, la partita ha visto la vittoria per 2-1 della Nocerina, alla prima vittoria stagionale e che interrompe una serie di 8 sconfitte consecutive.
La decisione è stata presa per “motivi di ordine pubblico” e non è la prima volta che, per la gara in questione, accade, già l’anno scorso sia l’andata che il ritorno furono giocati lontani, a Pisa e a Chieti. La surreale tradizione pare andare avanti anche questa stagione, si è giocato in Toscana e per il ritorno è previsto qualcosa di simile, anche se ancora non si sa dove esattamente.
Inutili le proteste dei dirigenti delle due squadre che chiedevano di poter giocare almeno con il pubblico di casa, adducendo come motivo il fatto che già da tempo è stato intrapreso un percorso di sensibilizzazione nei confronti dei tifosi. In realtà questo non sembra dare frutti; molti ricorderanno che, ad esempio, i tifosi della Nocerina si sono distinti per le loro “intemperanze”, dagli scontri alla prima giornata durante la partita contro il Perugia, alla farsa del derby con la Salernitana in cui costrinsero i giocatori rossoneri a non giocare.
Ad aggiungere un altro elemento alla giornata di normale anormalità è stato il fatto che derby è stato anticipato al sabato per evitare che i tifosi salernitani, in viaggio per la partita Pisa-Salernitana di ieri potessero incontrare, per strada, i rivali diretti a Pontedera nonostante la partita a porte chiuse. In pratica dall’anno prossimo i calendari piuttosto che sorteggiarli sarà meglio stilarli d’intesa i responsabili del ministero dell’Interno dato che, grazie a quei gentiluomini di ultras, troppo spesso il calcio sconfina dallo sport alla cronaca, magari nera. E non sorprenderebbe se la proposta, avanzata da alcuni, e sul momento apparsa provocatoria, di dividere i gironi della Lega Pro non geograficamente ma in modo da evitare pericolosi incroci possa essere accettata.