Nigeria, Boko Haram distrugge un paese: 300 morti
L’escalation del terrore di Boko Haram non si ferma,l’assalto a Gamboru Ngula provoca centinaia di vittime. Il mondo islamico insorge “Questi non sono gli insegnamenti di Maometto”. Usa e Gran Bretagna annunciano l’invio di aiuti alla Nigeria
Non si ferma l’ondata di terrore nel nord est della Nigeria. Lunedì un gruppo di estremisti islamici hanno devastato Gamboru Ngala, città al confine con il Camerun, prima aprendo il fuoco in un mercato affollato, bruciando poi le abitazioni e uccidendo chi tentava di fuggire. La stima dei morti si aggira intorno alle 300 persone. A guidare l’attacco sono ancora una volta i miliziani di Boko Haram, protagonisti del rapimento di 300 studentesse lo scorso 15 aprile.
Boko Haram, che tradotto significa “l’educazione occidentale è peccaminosa” e per questo motivo il suo leader, Abubakar Sheaku, ha indetto una personale guerra santa per islamizzare tutta la Nigeria. Il Paese centrafricano, ricco di petrolio, ha una maggioranza di cristiani che vivono al sud, mentre i musulmani sono predominanti nel nord.
Ma si stanno moltiplicando in questi giorni le voci di sdegno e di netta contrarietà da parte del resto del mondo islamico. L’accademia islamica Fiqh ha dichiarato che “i crimini commessi da queste organizzazioni estremiste contraddicono tutti i principi umanitari, i valori morali e violano i i dettami del Corano e della Sunnah”.
L’accademia fa parte dell’ Organizzazione della cooperazione Islamica, un’entità internazionale che raggruppa le 57 più importanti nazioni islamiche, presieduta dal Generale Iyad Madani: « Non ci sono scuse per queste azioni criminali che offuscano la buona immagine dell’Islam, una religione moderata e tollerante che rifiuta gli estremismi in ogni forma e manifestazione».
Le azioni di Boko Haram negli ultimi cinque anni hanno causato più di quattromila morti, mezzo milione di sfollati, centinaia di ragazze rapite. Già da prima di aprile, il governo statunitense aveva messo una taglia da 7 milioni di dollarsi sulla testa di Sheaku.
Il Pentagono, fa sapere il portavoce, ha deciso di inviare nei prossimi giorni delle truppe in Nigeria per aiutare il salvataggio delle studentesse rapite. Non sono previste al momento operazioni militari, l’aiuto riguarderà di supporto nelle telecomunicazioni, nella logistica e nella pianificazione delle operazioni di intelligence. Il Ministro della difesa francese, Jean Yves Le Drian ha detto che buona parte dei duemilia militari che sono stanziati nella Repubblica Centrafricana non si muoveranno almeno fino all’autunno per non lasciare spazi dove Boko Haram potrebbe approfittare. Hollande, Le Drian ed il Ministro degli Esteri Fabius stanno comunque pianificando gli interventi per un aiuto più immediato alla Nigeria. All’appello ha risposto anche il Primo ministro britannico David Cameron che invierà un team di esperti di antiterrorismo del Foreign Office.