Nasce, “CUCINA 100 PASSI” il mangiare solidale
Il loro motto? Mangiare bene facendo del bene.
Il 30 maggio, nell’ambito di Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025, in presenza della stampa nazionale e delle autorità, è stato presentato a Palermo nella sede di Radio 100 passi il progetto socio occupazionale e d’inserimento Cucina 100 passi.

Tra gli intenti l’iniziativa si prefigge anche di avviare un’attività di ristorazione per:
– creare posti di lavoro per persone in difficoltà;
– favorire l’integrazione di ragazzi disabili;
– valorizzare i prodotti siciliani e le ricette della tradizione;
– muovere l’economia sana collaborando con aziende: confiscate alle mafie, del biologico, della ristorazione, del turismo, di prodotti eco-solidali;
– mettere insieme associazioni, volontariato, istituzioni sensibili, mondo della cultura
per far nascere a Palermo un luogo dove mangiare bene facendo del bene.

Per dare vita a quello che Danilo Sulis, l’amico di Peppino Impastato che ha proseguito i suoi passi con Rete 100 passi e ideatore dell’iniziativa definisce, un sogno: la capofila nascente, Cooperativa Sociale 100 passi solidale, Rete 100 passi aps, l’Associazione Nazionale Volontariato e Comunicazione Solidale odv, collaborate dall’Istituto Alberghiero Piazza di Palermo che ha inviato i suoi alunni disabili e fornito la collaborazione dei loro insegnanti di sostegno, e le associazioni, Progetto Itaca, Punto di partenza, MeravigliosaMente.
Se pur in altre parti d’Italia esistano già esperienze simili, cucina 100 passi ha una sua peculiarietà. La storia antimafia di Rete 100 passi è lunga cinquant’anni e cucina 100 passi è l’occasione per unire solidarietà e legalità. Infatti, il menù, prevalentemente con piatti vegetariani della cucina tradizionale siciliana, reperirà i prodotti nei terreni confiscati alla mafia e comunque da aziende etiche.

Contemporaneamente all’attività di ristorazione con la trasmissione “diversamente” stiamo dando voce a chi non ha visibilità, facendo conoscere storie sconosciute di ragazzi e famiglie che già sul nascere ci stanno emozionando, perché partiti con l’essere noi a fare qualcosa per loro, abbiamo scoperto come ognuno, con la propria empatia, naturalezza e ingenuità da a noi, conquistandoci.
Finita la fase di formazione l’iniziativa proseguirà ospite di alcune attività di ristorazione, alcune anche in beni confiscati. Ma il passo successivo dovrà essere dare autonomia e continuità all’attività per assumere i partecipanti, perché inclusione significa valorizzazione delle differenze facendo della diversità, normalità.
Una delle motivazioni del progetto è portare l’iniziativa tra la gente, per superare i pregiudizi facendo conoscere le abilità dei ragazzi. Per questo necessità l’acquisto di un FOOD TRACK.
Le associazioni promotrici senza fini di lucro stornando quote associative e donazioni stanno come possono contribuendo alla nascita dell’iniziativa e all’acquisto di alcune attrezzature necessarie.
Per questo verrà lanciata la raccolta fondi un food truck per cucina 100 passi
