Napolitano, consultazioni lampo, forse lunedì l’incarico
Nelle aspettative del Quirinale vi è che per il giuramento non si vada oltre giovedì o al massimo venerdì prossimi
Al termine della seconda giornata di consultazioni il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano è uscito dallo Studio alla Vetrata e ha personalmente detto di aver scelto «la massima rapidità» per le consultazioni «proprio perché ci sia spazio e serenità per il lavoro successivo di chi avrà l’incarico di formare il nuovo governo. chi sarà incaricato avrà bisogno – ha osservato il Presidente – di tutto il tempo necessario per consultazioni, approfondimenti ed intese».
Napolitano, come da prassi, temporeggerà per riflettere prima di dare l’incarico, che è previsto per lunedì. Mentre nelle aspettative del Quirinale vi è che per il giuramento non si vada oltre giovedì o al massimo venerdì prossimi. Considerando anche che questo rallentamento peserà comunque in Parlamento, dove sono in scadenza decreti importanti: una preoccupazione non secondaria del capo dello Stato, quella degli effetti sull’attività legislativa, assieme alle aspettative delle Cancellerie europee a pochi mesi dal varo del semestre Ue a guida italiana.
Al Colle la delegazione del Ncd e’ salita alle 16,30, guidata da Angelino Alano, che ha ribadito la sua posizione: «Noi siamo mossi da buona volontà ma non siamo di assicurare un lieto fine. Vogliamo vederci chiaro». Alfano oltre ha contendersi lo spazio che verrà riservato al Ncd in termini di ministeri nel nuovo esecutivo, è preoccupato anche dal segno politico del nascente governo, che per gli alfaniani «non deve virare a sinistra». Ma non sembra esserci una possibilità per una virata a sinistra, visto il secco no opposto da Nichi Vendola – ricevuto ieri pomeriggio da Napolitano alla guida della delegazione di Sel – «all’ipotesi di appoggio fin dall’inizio» a un governo Renzi, che il governatore pugliese ha definito «pura fantapolitica». Vendola in mattinata, partecipando all’assemblea nazionale di Sel, aveva anche detto che «con il Pd c’è una frattura insanabile».
Ieri è stata anche la volta di Silvio Berlusconi al Quirinale, alla testa della delegazione di FI. Lo stesso Cavaliere ha annunciato che il suo partito sarà all’opposizione del futuro governo. Il leader di FI ha manifestato «stupore e preoccupazione per una crisi opaca che si è aperta fuori dal Parlamento e in un solo partito», ma tuttavia ha assicurato: «Manterremo gli accordi sulla legge elettorale incardinata alla Camera e sulle altre riforme riguardanti il Titolo V e il Senato».
Infine è stata ricevuta la delegazione del Partito democratico. Luigi Zanda al termine delle consultazioni ha affermato: «Il Pd pensa che per superare questa difficile situazione sia necessario che il partito di maggioranza relativa metta a disposizione tutta la forza politica di cui dispone a cominciare dalla persona del suo segretario, Matteo Renzi, che abbiamo indicato al presidente della Repubblica».
Oggi giornata di riflessione. Poi si aprirà una settimana decisiva che dovrebbe vedere il giuramento del nuovo governo e il voto di fiducia delle Camere.