Morto Salvatore Coppola, l’editore dei “pizzini della legalità”
Da sempre impegnato nella lotta alla mafia, era ricoverato da settimane in gravissime condizioni. Il cordoglio di amici e colleghi
Si è spento questa mattina nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, l’editore trapanese Salvatore Coppola, divenuto famoso per il suo impegno antimafia, nonché promotore dei “pizzini” della legalità.
Coppola era ricoverato presso il nosocomio palermitano dallo scorso 18 ottobre, in seguito ad un aneurisma cerebrale che lo aveva colpito mentre si trovava nella sua abitazione dove viveva da solo. Tantissimi i messaggi di stima e di affetto giunti in queste settimane da parte di amici e colleghi. Alcuni di loro avevano persino creato la pagina Facebook “Tutti uniti con Licchia” per “accompagnare” Salvatore in questo suo ultimo viaggio. «Ho avuto la possibilità, e la fortuna, di salutarti a settembre. Ho un ricordo nitido di te mentre confondevamo parole e vino guardando il mare. Lo terrò caro, quel saluto», scrive commosso Pietro Orsatti, giornalista e scrittore della scuderia di Coppola Editore. «Un uomo sempre gentile e affettuoso – ricorda Angela Manca, la mamma dell’urologo ucciso dalla mafia per aver curato Provenzano – Arrivederci Salvatore, adesso potrai parlare con Attilio e dirgli del pizzino scritto per lui».
Di Coppola restano l’esempio di integrità morale e l’impegno civile, oltre al coraggio, naturalmente. Nel 1984 decise di fondare a Trapani un’etichetta editoriale indipendente e col tempo è riuscito a trasmettere attraverso i suoi libri «il messaggio di una editoria pulita e di qualità». Fra le diverse collane, un occhio di riguardo meritano senza dubbio “I pizzini della legalità”. Nati nel 2006, subito dopo la cattura di Bernardo Provenzano, con una quarantina di titoli per «recuperare in senso buono uno strumento di comunicazione inteso solo in senso negativo», visto l’utilizzo da parte dei boss mafiosi, sono diventati negli anni «uno strumento straordinario di comunicazione fra gli operatori della legalità: società civile, volontariato e tutti gli altri protagonisti del Mezzogiorno onesto e laborioso».